Capezzone a Torino: "Tagli seri alla spesa pubblica, per poter ridurre le tasse"

Il Presidente della "Commissione finanze della Camera" parla del situazione attuale del Paese

Torino- Nella giornata di lunedì 16 settembre, presso la sala oro dell'Hotel "Golden Palace", c'è stato un importante incontro con il Presidente della Commissione finanze della Camera e portavoce del PDL, Daniele Capezzone. L'incontro è partito con i ringraziamenti: «Io volevo ringraziarvi, sono in debito verso il Piemonte. A causa della legge elettorale sono stato iscritto proprio nelle liste piemontesi».

 

Non poteva mancare un accenno alla situazione del Presidente Berlusconi: «Noi non siamo sempre in grado di cogliere l'importanza di un momento storico, probabilmente non ci stiamo accorgendo di ciò che sta accadendo adesso. E' stata montata una ghigliottina per togliere il rappresentante a 10 mln di persone. Attenzione però, questo si ritorcerà anche sui nostri avversari, questa ghigliottina funzionerà su tutti coloro che saranno sgraditi. Siamo come la Somalia: un Paese senza Stato, in mano alla guerra tra bande.».

 

Capezzone dà una sua ipotesi sullo scenario che va delineandosi, su come si andrà a dividere la politica italiana: «Nascerà un bipolarismo diviso tra: Gestori dell'esistente e Riformatori. I primi partono dall'assunto che più di tanto non si possa cambiare, e si limitano a fare piccole modifiche, attuando una semplice manutenzione dell'esistente. Poi ci siamo noi autentici Riformatori. Il nostro intento è quello dello shock: tagli seri alla spesa pubblica, per poter tagliare seriamente le tasse»

 

È poi sceso su ambiti economici, dando qualche dato: «Se non cambia il trend, per tornare ai livelli del 2007, bisognerà aspettare il 2022. La necessità è quella di tagliare ogni anno l’1% degli 800mld di spesa pubblica annui. Dobbiamo considerare anche che il debito è cresciuto per acquisto di beni della pubblica amministrazione».

 

Una parte è stata chiaramente dedicata ai successi ottenuti dal Governo: «I nostri successi sono: trasporti, equitalia e IMU. Quest’ultimo aveva depauperato di 400mld la ricchezza delle famiglie italiane. Vigileremo sulla “Service Tax”. Combatteremo contro l’aumento dell’IVA; quando si è passati dal 20% al 21%sono calati i consumi primari del 50%.  Per il futuro sono necessari attacchi a spesa e debito.»

 

Il discorso si è anche spostato sulla situazione europea: «Bisogna andare in Europa, e chiedere di sforare il rapporto tra deficit e PIL, tanto riusciremo a portarci in pari con le richieste europee. A Francia e Spagna è stato permesso, che lo permettano anche a no

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Articolo pubblicato il 17/09/2013