Montanaro ricorda il pittore Andrea Ponchia

Prima Retrospettiva in tre parti delle opere dell’artista montanarese

La biografia di Andrea Ponchia non è certo quella di un “artista maledetto” ma pare piuttosto tratta da un libro edificante. È nato il 29 settembre 1876 a Chiasso nel Canton Ticino, dove il padre lavorava come assistente tecnico allo scavo del Traforo del Gottardo. Per le difficoltà economiche della famiglia, Andrea, nel 1888, lascia la scuola e, dodicenne, va come garzone muratore alle dipendenze di uno zio capomastro.

Lascia il lavoro di muratore nel 1893, a 17 anni, per entrare come pittore in un’impresa di decorazioni di appartamenti. Nel medesimo anno si iscrive alle scuole serali e festive alla “Società delle Scuole Tecniche Operaie di San Carlo” e per tre anni segue i corsi di disegno riportando importanti riconoscimenti. Contemporaneamente si iscrive alla Scuola Popolare Festiva “Archimede”, sempre a Torino, e frequenta due corsi di disegno di figura uscendone con il primo premio.

A vent’anni, nel 1896, entra alla Reale Accademia Albertina di Belle Arti che frequenta per i regolamentari sei anni ed ha come maestri Giacomo Grosso, Pier Celestino Gilardi, Paolo Gaidano, Andrea Marchisio, Andrea Tavernier. Andrea Ponchia supera ogni corso con menzioni, medaglie e contributi in denaro che gli consentono di continuare gli studi, conclusi nel 1902.

Fin dal 1901 inizia la sua attività di pittore di arte sacra con “La morte di San Giuseppe”, pala d’altare posta nella Chiesa Parrocchiale di Montanaro.

Dal matrimonio di Andrea Ponchia con Maria Adelina Piccolis nascono quattro figli: Giuseppe, in seguito sacerdote, Maria, che divenne suora delle “Figlie di Carità”, Giovanni, sacerdote, e Rosina, rimasta nubile.

Don Giovanni Ponchia, parroco di Settimo Vittone ha lasciato i quadri del padre al Vescovado d’Ivrea dove sono oggi custoditi.

Don Giuseppe Ponchia, studioso di storia locale e giornalista, poeta e compositore di musiche, è autore di un profilo biografico del padre, morto a Montanaro il 31 marzo 1956.

La prima Retrospettiva dell’opera di Andrea Ponchia si svolge a Montanaro, presso la suggestiva Chiesa dei Santi Giovanni Decollato e Marta.

Si deve questa prima Retrospettiva, dove sono presentati dipinti del lascito al Vescovado d’Ivrea, al lungo e certosino lavoro del curatore Gianni Cecco, che ha dovuto riordinare i dipinti, fotografarli, enumerarli in ordine cronologico sulla base degli scritti del figlio Giuseppe e delle annotazioni autografe dell’autore. Con l’aiuto di Walter Bassino, sono state così catalogate 160 opere, oli, disegni, acquerelli delle circa 670 contate dal figlio Giuseppe.

Sono stati recuperati anche alcuni oggetti utilizzati da Ponchia per l’esecuzione delle sue opere e che sono presentati in apertura della mostra con un autoritratto dell’artista in tenuta di lavoro.

La Retrospettiva è stata suddivisa in tre momenti cronologicamente distinti.

Si è aperta il 31 agosto con l’esposizione di “Paesaggi, fiori e nature morte”, una sessantina di quadri, poco più di cartoline, di angoli, allee, piloni e campagna che, in parte, si possono ancora vedere a Montanaro.

Il conte Giuseppe Frola - figlio di Secondo Frola, avvocato e politico, sindaco di Torino  dal 1903 al 1909 - frequentava con assiduità lo studio di Ponchia e gli aveva chiesto di dipingergli alcuni angoli suggestivi della vecchia Montanaro.

La conversazione inaugurale del professor Ferdinando Viglieno-Cossalino, tenuta il 30 agosto alla Biblioteca “Guido Gozzano” di Montanaro, ha visto enorme affluenza di pubblico.

Questa prima tranche della Retrospettiva si è conclusa il 12 settembre ed il 14 è stata inaugurata la seconda parte, dedicata a “Ritratti e Figure” che si concluderà il 26 settembre.

Andrea Ponchia si è dedicato con grande perizia ai ritratti e Gianni Cecco lo definisce con ragione “ritrattista insigne”. Dimostra capacità di indagine psicologica e sa cogliere nei soggetti che ritrae la loro parte migliore. I suoi ritratti di bambini sono suggestivi.

Don Giuseppe Ponchia ricorda che il padre è autore di un ritratto delle «bimbe della signora Tina Nasi Agnelli, figlia del senatore Giovanni Agnelli di Torino, due graziose bambine oggi [1970] molto in alto nella società».

La terza e ultima parte della Retrospettiva si svolgerà dal 28 settembre al 6 ottobre e sarà dedicata a “Soggetti sacri e religiosi”.

Andrea Ponchia ha lavorato molto come autore di dipinti di soggetto sacro (Cristo, la Madonna, Angeli e Santi) ed è noto in Canavese, e un po’ in tutto il Piemonte, per i suoi numerosi affreschi, grandi quadri e pale d’altare che ornano numerose chiese.

Queste sue opere riflettono la sua fede profonda e il suo mondo interiore fatto di preghiera, di silenzio, di contemplazione, specialmente negli ultimi trent’anni della sua vita.

Nel 1947, il Papa Pio XII ha creato Andrea Ponchia Cavaliere dell’Ordine di San Silvestro Papa per i suoi meriti di pittore di arte sacra.

 

Le immagini della galleria fotografica di questo articolo, che comprendono i tre momenti della Retrospettiva, sono state fornite da Gianni Cecco che ringraziamo per la cortese collaborazione.

 

Prima Retrospettiva dei dipinti del lascito al Vescovado di Ivrea di Andrea Ponchia, pittore di Montanaro Canavese

promossa da: Diocesi di Ivrea, Parrocchia santa Maria Assunta di Montanaro e Comune di Montanaro-Assessorato alla Cultura

 

PAESAGGI, FIORI E NATURE MORTE

31 agosto 2013 ÷ 12 settembre 2013

 

RITRATTI E FIGURE

14 ÷ 26 settembre 2013

 

SOGGETTI SACRI E RELIGIOSI

28 settembre 2013 ÷ 6 ottobre 2013

 

Chiesa dei Santi Giovanni Decollato e Marta a Montanaro.

Ingresso libero sabato e domenica, dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 19, 30

(possibili  aperture straordinarie in orari da concordare, telefonando al 349/2482482).

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Articolo pubblicato il 15/09/2013