"Continuità e Tradizione" contro la possibile aggressione alla Siria
Si aggrava sempre di più la situazione in Siria

Il Prof. Renato Pallavidini e Diego Michelini esprimono la propria condanna

"In nome dei valori della Sovranità Nazionali dei Popoli e del Socialismo, condanniamo senza appello la probabile vile aggressione angloamericana ai danni della Siria, Stato sovrano che, agli occhi delle oligarchie mondialiste occidentali, ha il solo torto di lottare strenuamente, da più di due anni, contro una ribellione, creata e sovvenzionata dall’esterno, dalla Turchia, dall’Arabia Saudita e dalle altre monarchie autocratiche del Golfo". 

 

Così esordiscono i nostri interlocutori che puntualizzano:

 

"La questione delle armi chimiche è solo l’ultimo, in ordine di tempo, dei tanti pretesti prefabbricati ad arte e ben pubblicizzati dalle menti criminali di Washington, di Londra e di Parigi, per scatenare una guerra imperialista che colpirà indiscriminatamente migliaia e migliaia di civili: donne, uomini, anziani, bambini".

 

"L’opinione pubblica nazionale e internazionale - sollecitano - deve prendere coscienza che non ci troviamo di fronte a situazioni isolate, né oggi in Siria, né ieri in Iraq, né l’altro ieri in Vietnam. Sin dalla Prima Guerra Mondiale, gli Stati Uniti d’America, sorretti dall’alta finanza di Wall Streat e dalle grandi compagnie monopolistiche, concepiscono un disegno di annientamento dell’indipendenza dei popoli, per costruire  un impero planetario, contraddistinto dal liberismo globale selvaggio e dalla speculazione borsistica".

 

"Le guerre degli USA - affermano rincarando la dose - e dei loro più servili alleati, dal 1917 ad oggi sono servite solo e unicamente a questo scopo. La “democrazia” e i “diritti umani” sono solo la giustificazione ideologica per gli “allocchi”! E questo sin dai tempi di Wilson e della Società delle Nazioni. Dal 1945, i Signori della guerra della Casa Bianca hanno istituito tribunali illegali per giudicare presunti criminali di guerra; hanno innalzato forche pubbliche per proporci lo spettacolo disgustoso di Mussolini appeso a testa in giù, di Saddam Hussein impiccato, di Milosevjc umiliato alla sbarra di fronte alla requisitoria di una insignificante donnetta".

 

Pallavicini e Michielini aprono un ulteriore "fronte" d'accusa: 

 

"Mai però che si sia pensato di giudicare Sir Arthur Arris, che ordinò e organizzò i bombardamenti terroristici sulle città tedesche e italiane, sino all’olocausto di Dresda, ove perirono sotto le bombe al fosforo anglo americane non meno di 60.000 civili, di mettere alla sbarra del Tribunale dell’Aia il Presidente Truman, che decise l’uso della bomba atomica su obiettivi, come Hiroshima e Nagasaki, privi di qualunque significato militare. E i presidenti Kennedy, Johnson e Nixon che autorizzarono l’uso del Napalm e dei defoglianti in Vietnam? Queste non sono armi chimiche?

 

Accuse pesanti che esprimono una personale, peraltro legittima, visione storica dei fatti che lasciamo ai lettori per le dovute considerazioni.

 

"La storia dimostra dunque che le armi chimiche sono un crimine, a seconda di chi le usa! - affermano in conclusione - Non dimentichiamoci neppure che questi “campioni” dei diritti umani, nel 1979, appoggiarono i Khmer Rossi cambogiani, pur di opporsi al Vietnam, alleati dell’Unione Sovietica, salvo poi, alla fine della Guerra Fredda, ricordarsi che forse avevano compiuto un genocidio in Cambogia".

 

I due esponenti del'Associazione Continuità e Tradizione terminano l'incontro con Civico20News con un monito:

  

"Intendiamo altresì allertare l’opinione pubblica sulla specifica e strategica pericolosità della crisi siriana, non solo perché può infiammare l’intero golfo e consentire un successivo, tanto agognato attacco all’Iran, ma anche e soprattutto perché l’obiettivo ultimo delle forze militariste americane, nel loro secolare disegno mondialista, è l’eliminazione della Russia e della Cina, quali grandi potenze antagoniste. Non vorremmo che, passando senza problemi sui cadaveri dei siriani e degli iraniani, la prossima mossa fosse l'organizzazione di gravi provocazioni in Caucaso e in Tibet che ci porterebbero sull'orlo di una guerra termonucleare".

 

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La libertà di comunicazione che la nostra testata consente, sottolineiamo in chiusura, vuole che il pensiero dei nostri interlocutori possa essere espresso senza limitazioni o censure di sorta; Civico20News è sempre stato aperto al dibattito ed al confronto leale d'opinione per cui qualsiasi considerazione, sempre nei limiti della correttezza intellettuale, saranno presi in esame: ciò nel voler raggiungere una posizione sempre più vicina a quella realtà che le interpretazioni di parte spesso stravolgono e rendono inaccettabili.

                                                    

                                                                                            Il Direttore Responsabile                                               

                                                                                                 Massimo Calleri

 

 

 

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Articolo pubblicato il 31/08/2013