Caro libri: ennesima stangata alle famiglie italiane
Caro libri

La riflessione di Luigi Cortese, Segretario Nazionale di AT

A pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico 2013/2014 arriva per le famiglie un amara sorpresa: per il corredo scolastico dei nostri ragazzi le famiglie italiane dovranno sborsare un aumento pari al 3,5%, mentre per l'acquisto dei libri scolastici l'aumento si attesta al 5%, superando di oltre 3 volte i tetti imposti dal Ministero dell’Istruzione che, ritenendo di dover salvaguardare i diritti patrimoniali dell’autore e dell’editore invece degli stipendi dei dipendenti statali che non sono più indicizzati da oltre 3 anni e delle numerose famiglie italiane alle prese con la crisi e per i più (usando un eufemismo) fortunati con la cassa integrazione, ha pensato bene di incrementare i prezzi di copertina in misura pari al tasso di inflazione programmata, ossia dell’1,5%.

 

Anche se l'aumento del 5% stimato dalle varie associazioni di consumatori si riferisce non al prezzo di copertina del singolo libro ma all’aumento di spesa di una famiglia che comprende i libri obbligatori, quelli consigliati, che dovrebbero essere senza vincolo di acquisto ma che poi facoltativi non lo sono affatto, e i vocabolari, al netto di questa parentesi si tratta comunque di una variazione economica superiore a 3 volte quella prevista dal ministero che, non a caso, mettendo le mani avanti prudenzialmente ammetteva nella nota del 25 gennaio u.s. che "ad ogni buon conto i tetti di spesa dovrebbero subire solo aumenti contenuti entro il tasso di inflazione", dove il condizionale non fu mai cosi’ opportuno.

 

"Il vero problema - sottolinea Cortese -  è quello che accadrà dal primo settembre, data in cui entrerà in vigore la Legge n. 221/2012 con la quale è stato abrogato l’articolo 5 del decreto-legge n. 137/2008 convertito dalla Legge n. 169/2008, che obbligava le scuole ad adottare solo libri per i quali gli editori si erano impegnati a mantenere invariato il contenuto per un quinquennio".

 

Altra nota dolente è il tira e molla del Ministero sul digitale, che rischia di avere effetti devastanti sulle, già precarie, situazione economiche delle famiglie italiane. L'anno scorso era entrato in vigore il divieto di utilizzare testi esclusivamente a stampa determinando una stangata aggiuntiva per le famiglie di circa 80 euro per l’acquisto dei libri, questa decisione mandò in soffitta l'unico spiraglio per le famiglie di risparmiare qualcosa, perché in questo modo si mando in soffitta i testi usati ed il tradizionale passaggio tra figlio maggiore e minore di eventuali testi, ma il più ridicolo effetto si è avuto con il fatto che non tutte le case editrici erano pronte alle nuove regole e quindi molti insegnanti si sono visti costretti a cambiare testi, vanificando così il blocco imposto dalla vecchia Legge 169/2008.

 

"Noi di Alternativa Tricolore - conclude il Segretario Nazionale - vivendo ogni giorno la realtà finanziaria ed economica del paese, chiediamo a gran voce al Ministero di reintrodurre l'obbligo previsto dalla Legge 169/2008 che paventava una certa sicurezza per i cittadini, in un Italia che è stretta in una crisi economica che ogni giorno miete vittime questa situazione non fa altro che peggiorare la già precaria situazione".

 

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Articolo pubblicato il 29/08/2013