L’ Ipocrisia della cultura dominante
Sassi dal cavalcavia

Quando il malessere della gente comune è ignorato ed intimidito

Fino a quando l’ Ipocrisia ed il maleodorante Buonismo della cultura dominante riusciranno a mascherare, a neutralizzare, a schiacciare una “opinione diffusa” che circola rabbiosamente  tra la gente comune?

Mi riferisco al folle gesto del lancio dei “sassi sulla tangenziale”, una serie progressiva di eventi criminali  che non trovano sufficienti ed efficaci  parole per essere definiti.

Luogo del crimine: cavalcavia della tangenziale di Torino, uscita per Borgaro, al Km 13 nelle vicinanze del campo Nomadi (ma anche in altri svincoli …).

Fatti: 36 episodi in un anno, 24 da gennaio, 16 nell’ ultimo mese.

Contesto ambientale: Campo Nomadi di notevole estensione. I testimoni automobilisti confermano alle Forze dell’ Ordine che hanno visto, dopo i lanci di sassi, ragazzi di 13 – 17 anni fuggire dal reticolato. Inoltre la Polizia registra che, dopo una retata nel Campo Nomadi per recuperare materiale rubato, i lanci di sassi si sono temporaneamente interrotti.

Pertanto non ci sono prove definitive, ma forti e ragionevoli indizi.

Automobilisti, con bambini e famigliari, miracolosamente scampati o con lievi ferite continuano a riempire la lista delle denunce alla Polizia ed alle Forze dell’ Ordine.

A parte ricordiamo le vittime sfigurate in auto.

L’ inchiesta della Magistratura è in corso per individuare i responsabili ed il Presidente della Ativa, dopo aver presentato una denuncia alla Procura ed interviste ai media, ha fatto giustamente rilevare che la mega rete di 300 metri ed alta nove, progettata per risolvere questo problema, non potrebbe bastare per evitare i lanci di sassi.

Unica immediata soluzione sarebbe quella di “fermare” i responsabili.

Intanto campa cavallo che l’erba cresce ….. e se i sassi continueranno a colpire mortalmente gli automobilisti, costoro dovranno sperare nella probabilità del fato di non essere colpiti.

Sarebbe interessante conoscere in merito l’ opinione del Ministro dell’ Integrazione dr. ssa Cécile Kyenge, magari invitandola a passare una settimana di “ferie” estive in questo Campo Nomadi al fine di verificarne il grado di intenzionalità alla integrazione nella ”Torinesità autentica”.

Oppure se i Nomadi vorranno confermare la loro irreversibile vocazione a continuare a spogliare la rete ferroviaria dell’ agognato rame, di spingere i minori alla questua agli incroci, ecc. e cioè a vivere secondo le loro usanze e costumi, totalmente inconciliabili con il vivere civile.

Ma la realtà dei fatti non sta precisamente in questi termini.

La così detta gente comune, con una onestà semplificativa e senza infingimenti ipocriti, la pensa in modo diverso.

Il pensiero che circola (nei mercati, sui mezzi pubblici, nei luoghi dove la gente tenta ancora di dialogare, ecc.)  è quello che con questa “ciurmaglia teppistica e criminale” è ora di chiudere i conti in modo definitivo, senza ulteriori scuse.

Non è più tollerabile indugiare davanti a questo mortale “tiro al piccione” in una Città che da sempre è stata espressione di civiltà e di legalità.

Tuttavia quello che preoccupa, se questa situazione dovesse perdurare alle calende greche, è che inizia ad emergere rabbiosamente e sempre con maggiore consistenza, la richiesta dell’ uomo forte e risolutore di questi problemi, sintetizzabile in quel tragico personaggio con “baffetti e croce uncinata” di nome Adolfino …..

La Storia, l’ Etica e la Dignità della persona  hanno condannato definitivamente e senza appello la possibilità di attingere a soluzioni ignobili del recente passato.

Tuttavia la Casta Politicante, palesemente inadeguata e totalmente distaccata dalla realtà, che ha prodotto leggi ingarbugliate e contradditorie, complicando la vita alla Magistratura ed alle Forze dell’ Ordine, non può sottrarsi alla sue evidenti responsabilità.

Ai problemi scottanti occorre dare risposte adeguate e tempestive. Utilizzare l’ ipocrisia ed il buonismo di regime, cercando di soffocare o peggio di “criminalizzare” l’ esasperazione e l’indignazione dei cittadini, che possono anche esprimersi in forme inadeguate ed antistoriche, elude ed aggrava ulteriormente il problema.

Per ora, nell’ interminabile conflitto tra l’ esigenza di una soluzione definitiva al suddetto problema e la demagogia della integrazione impossibile a tutti i costi, ha ancora vinto la seconda, con l’ aggravante del trionfo dell’ipocrisia più deleteria.

In ogni caso è bene mai dimenticare che dalla rabbia e dalla esasperazione dei cittadini inascoltati e sbeffeggiati, possono nascere eventi imprevedibili.

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Articolo pubblicato il 17/08/2013