La Questura di Torino collegata in video-conferenza col Viminale

A Ferragosto, a Roma, si è riunito il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica

A Roma, nella mattina di Ferragosto, si è tenuto al Viminale il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal ministro dell’Interno Angelino Alfano.

 

Erano presenti il vice ministro Filippo Bubbico, il capo della Polizia Alessandro Pansa, i vertici delle altre forze dell’ordine e i direttori delle Agenzie di informazioni e sicurezza e il direttore della Protezione Civile.

 

Alla fine dell’incontro, il Ministro e le altre autorità si sono collegati in video-conferenza con le sale operative della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia e con i rappresentanti dei Vigili del fuoco, della Guardia costiera e della protezione civile: è stato così espresso un ringraziamento ufficiale a tutti gli operatori impegnati nella salvaguardia della sicurezza dei cittadini nella giornata di Ferragosto.

 

Per quanto riguarda la Polizia di Stato, il collegamento è avvenuto con la Questura di Torino e con il Centro operativo autostradale di Sala Consilina (Salerno) della Polizia Stradale.

 

E proprio sul video-collegamento con la Questura di Torino intendiamo soffermarci.

 

Il questore di Torino, Antonino Cufalo, ha dichiarato che «La situazione della sicurezza pubblica a Torino oggi non registra particolari criticità»: si era infatti svolta senza incidenti l’ultima manifestazione anti Tav, denominata “la notte dei fuochi”.

 

Quella di “notte dei fuochi” è una «definizione immaginifica che fa riferimento al lancio disinvolto di artifizi da parte di facinorosi» – ha spiegato il questore Cufalo – che ha poi così concluso: «Alla manifestazione hanno partecipato 250 persone, di cui 100 di area anarchico-radicale».

 

La “Notte dei fuochi” costituisce l’ennesima manifestazione anti Tav: come ha ricordato il ministro Alfano, dal 1° agosto 2012 al 31 luglio 2013, sono state 130 le manifestazioni di protesta organizzate dal movimento “No Tav” e in 23 di queste occasioni ci sono stati disordini.

 

Non sono stati quindi i problemi della città di Torino ad essere oggetto di attenzione nel corso della video-conferenza con la nostra Questura ma l’attenzione è stata monopolizzata dal problema “No Tav”: la violenza di personaggi che con la Val di Susa hanno assai poco a che vedere ha fatto passare in secondo piano anche le motivazioni di una civile protesta dei valsusini, motivazioni che possono essere discusse e, magari, anche condivise.

 

Concludiamo con i nostri migliori auguri al nuovo Questore, che in Val di Susa ha sicuramente trovato una non facile situazione.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 17/08/2013