Il ferragosto è sempre stata una ricorrenza, un giorno particolare in cui ci si ricorda di tutti e di tutto ciò che si è fatto, si sta facendo o si farà per allontanare il ritorno alla quotidianità che si avvicina, almeno per la maggior parte del popolo vacanziero.

Lo scorso anno, a questo proposito, parlammo di tintarelle ostentate come status symbol alla stregua di preziosità o affini da mostrare con malcelato orgoglio; oggi, vigilia del fatidico giorno, ci ritroviamo a celebrare lo stesso rito ma con uno spirito diverso in rispetto di coloro, e sono tanti, che si sono potuti concedere la giornata o tutt'al più i tre giorni con la vigilia ed il giorno appresso per la più breve vacanza degli ultimi anni. 

Tutto ciò non per voler insistere in maniera qualunquista sul momento che la nazione sta attraversando, bensì per una constatazione che deve far riflettere chi, arbitro della situazione, si concede dorate "pause di riflessione" in attesa di "riprendere in pugno la situazione".

Con la speranza che la pausa estiva, dopo le scaramucce governative (!?!), abbia scaturito in loro nuove "sorgenti di saggezza" e in tutti noi la consapevolezza che si può anche vivere e far vivere decorosamente da separati in casa, auguriamo a tutti i nostri lettori un ferragosto sereno e felice.

Siamo certi, e non è irresponsabile ottimismo, che le soluzioni future che il governo scaturirà, pur non essendo indolori, ci riporteranno alla giusta dimensione sia individualmente sia pure come nazione.

L'importante e che coloro che impongono il sacrificio siano i primi a dare il buon esempio, peraltro cosa che finora non è mai avvenuta. Solo così la fiducia del popolo potrà nuovamente essere riposta in coloro che, usciti non dall'urna bensì dalla volontà delle segreterie di partito, dovranno riavviare un volano che si è inceppato.

Ciò per restare con i piedi per terra giacchè le riforme in Italia, compresa quella elettorale, scaturiscono e scaturiranno da gestazioni bibliche.

Comunque sia, buon ferragosto a tutti coloro che vorranno continuare ad essere nostri lettori e a coloro che lo diventeranno: il nostro dialogo con voi sarà sempre sereno, schietto e, sprattutto, veritiero.

                                                                                                   Massimo Calleri