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Geopolitica
L'Islam sempre più violento contro l'Occidente
Le tensioni tra Israele e Palestina sono fomentate da Libano, Iran, Giordania, Arabia Saudita e dall'Organizzazione della Cooperazione Islamica.
Articolo di Andrea Elia Rovera
Pubblicato in data 23/10/2023

Da molti anni noi di “Civico 20 News” poniamo l’accento sul pericolo di un’islamizzazione dell’Europa, come sostenuto da Magdi Cristiano Allam, e di una sostituzione etnica, come più volte scritto dalla compianta scrittrice Oriana Fallaci.

Ciò che sta accadendo tra Israele e l’organizzazione politica e paramilitare palestinese islamista, sunnita e fondamentalista, Hamas non lascia spazio a molti fraintendimenti.

Il mondo islamico vuole predominare la scena politica mondiale ed eliminare i “concorrenti” delle due grandi religioni monoteiste: Ebraismo e Cristianesimo.

La reporter Harriet Alexander (nella foto a sinistra) del newyorkese “Daily Mail” ha scritto chiaramente che “Hezbollah, il gruppo terroristico sostenuto dall’Iran con sede in Libano, ha chiesto “un giorno di rabbia senza precedenti” contro Israele, mentre il ministero degli Esteri libico ha accusato lo Stato ebraico di ‘crimini di guerra e genocidio”.

Parole assolutamente folli, pronunciate in un momento nel quale l’escalation di violenza ha raggiunto limiti inimmaginabili.

Per questo gli Stati Uniti d’America hanno emesso un avviso di non viaggiare per il Libano ed hanno consentito al personale diplomatico statunitense di andarsene dopo che i manifestanti pro-Palestina hanno appiccato un incendio all’Ambasciata di Beirut costringendo la sicurezza ad usare gas lacrimogeni per disperdere la folla.

Per chi non e fosse a conoscenza, infatti, “i manifestanti a Beirut hanno incendiato l’Ambasciata degli Stati Uniti in preda alla rabbia per le uccisioni, e in Giordania, decine di manifestanti hanno tentato di prendere d’assalto l’Ambasciata israeliana” come puntualizza la Alexander.

Mentre nella Striscia di Gaza si perpetrano violenze inenarrabili, il Ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, si è fatto un volo a Jeddah, in Arabia Saudita, per una riunione dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica.

In tale contesto geopolitico, un simile viaggio non ha fatto che acuire le paure e i timori dell’Occidente che, in questo momento, teme un’escalation militare di tutti i Paesi islamici uniti.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite, per bocca del suo Segretario Generale, Antonio Guterres, ha chiesto un “immediato cessate il fuoco per motivi umanitari” dal momento che “il drammatico conflitto tra Israele e Hamas sta avendo pesantissime conseguenze”.

All’indomani dell’attacco all’ospedale di Gaza, Guterres si è affrettato a dire: “Condanno l’attacco. Il mio cuore è con le famiglie delle vittime. Gli ospedali e il personale medico sono protetti dal diritto internazionale”.

Continueremo a seguire l’evoluzione degli eventi.

 

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