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Politica Internazionale
Il riarmo giapponese fa tremare tutto il Pacifico
La politica espansiva nel bilancio militare nipponico preoccupa non poco i paesi del Pacifico
Articolo di Luca Fiore Veneziano
Pubblicato in data 24/12/2022

Il nuovo assetto mondiale ha spinto i vertici militari del Giappone, guidati dal nuovo primo ministro giapponese, Fumio Kishida, a richiedere il potenziamento ed il rinnovamento dell’arsenale militare, anche alla luce della continua ascesa della Cina nello scacchiere internazionale, oltre alla presenza sempre più minacciosa della Nord Corea. Fresco di elezione e dovendo far fronte ad un rinnovato assetto politico, economico e militare, il Primo Ministro giapponese, è stato immediatamente chiamato a dover far fronte all’esigenza di rafforzare le proprie Forze Militari di Autodifesa (Japan’s Self - Defense Forces - JSDF).

Il modello che si intende perseguire è quello della Germania. Non a caso altra potenza economica sconfitta nell’ultimo conflitto mondiale.

L’idea di Tokyo consiste nel riversare parte dell’enorme PIL in nuove spese militari, esattamente come la Repubblica Federale tedesca.

Rimane tuttavia il problema che secondo l’art.9 della Costituzione nipponica, imposto al Giappone dagli Usa dopo la Seconda Guerra Mondiale, operazioni militari che non siano esclusivamente di carattere difensivo devono ritenersi incostituzionali. Il problema fondamentale è quindi quello di stabilire se un tale ammodernamento della macchina bellica sia effettivamente praticabile e se Kishida riuscirà in questa sfida.

L’attuale premier ha un gigante dell’economia come predecessore. Non sarà facile seguire le sue orme sia in materia economica che militare. Il grande Shinzo Abe è stato pioniere in questa strada di rinascita nazionale.

Le Jieitai, ovvero, in italiano, le "Forze di autodifesa del Giappone", sono l'insieme delle forze armate nipponiche, create dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Le forze armate giapponesi, anche se non possono prendere parte in conflitti armati, hanno partecipato ad alcune operazioni internazionali di mantenimento della pace. Nonostante il ridimensionamento post-bellico e il perenne controllo americano nell’arcipelago giapponese; le forze armate nipponiche sono considerate dai più esperti la quinta istituzione militare più potente del mondo. In effetti, prima dell’ascesa cinese, il piccolo Giappone era un gigante economico, e lo è ancora. E se l’attuale terza potenza economica del Globo punta a modernizzare il proprio esercito c’è da preoccuparsi!

L’Idea di Impero che si impone sul Pacifico ancora arde nei cuori seppur intiepiditi della classe dirigente liberale giapponese.

Il documento di Sicurezza nazionale, quello di Difesa e il budget giapponese per il prossimo decennio sono l’inizio di un cambiamento epocale per Tokyo e per gli equilibri militari del Pacifico.

Il governo giapponese ha inoltre annunciato di essere pronto a procedere con l'acquisizione di centinaia di missili da crociera Tomahawk di fabbricazione statunitense, nell'ambito di una più ampia strategia di rafforzamento della difesa volta a scoraggiare qualsiasi potenziale minaccia nel Pacifico.

Tutto questo chiaramente ha portato a delle conseguenze nell’area. Martedì la Corea del Nord ha accusato il Giappone di aver formalizzato la sua strategia di sicurezza orientata all'invasione, che ruota attorno alla capacità di contrattacco delle basi nemiche, e ha avvertito di applicare azioni militari contro l’Impero.

Il ministero degli Esteri di Pyongyang ha dichiarato inoltre in un comunicato che Tokyo sta “scatenando una grave minaccia” per la sicurezza della regione, adottando la nuova politica di acquisire la capacità di effettuare attacchi preventivi contro altre nazioni. Da qui la retorica antigiapponese si spreca. Specie se a supportarla sono i nord coreani e i cinesi. Nemici mortali delle mire espansionistiche di Tokyo.

A causa di questa mossa, secondo la Corea del Nord, “le condizioni di sicurezza in Asia orientale sono cambiate radicalmente e il Giappone si renderà conto di aver preso una decisione sbagliata e molto pericolosa”, ha dichiarato il corpo diplomatico nordcoreano presente nella regione.

“In risposta alla mossa del Giappone di nutrire un'ambizione ingiusta e inconcepibile, la Corea del Nord continuerà a dimostrare la sua preoccupazione e contrarietà all’idea di un Giappone riarmato nel Pacifico. Potrebbero seguire future azioni di contenimento”, ha detto il funzionario comunista, senza specificare quale sarebbe stata questa azione.

Il Premier giapponese Kishida ha presentato la scorsa settimana quella che è considerata la più ambiziosa revisione della sicurezza strategica del Paese dalla Seconda Guerra Mondiale; il che potrebbe prefigurare un radicale allontanamento da una politica storica limitata all'autodifesa nazionale, con le forze giapponesi in grado di lanciare contrattacchi al di fuori dei propri confini.

La nuova iniziativa, che potrebbe richiedere un aumento fino al 100% del bilancio annuale della difesa giapponese, giunge in un momento in cui il Giappone sostiene di essere minacciato dalla crescente influenza militare della Cina, che ha già ripudiato il documento, nelle acque regionali e dai continui test balistici della Corea del Nord.

A questi due attori se ne aggiunge un terzo, non meno minaccioso degli altri due. La Russia. Questo perché non dobbiamo dimenticare che l’unico Paese ad aver inflitto la peggiore umiliazione militare nella storia russa è proprio il Giappone. La Guerra russo-giapponese (del 1904-1905) è un ricordo ancora vivido nella mente dei russi. Fu inoltre la prima guerra vinta da uno stato asiatico contro un Paese europeo. A questo fatto storico si aggiunge un altro contenzioso ancora vivido e attuale. Mi riferisco alle Isole Curili. Ovvero un arcipelago di 56 isole poste tra l’estremità nordorientale dell’isola giapponese di Hokkaido e la penisola russa della Kamchatka.

Lo stato nipponico ne ha sempre rivendicato la sovranità. Specie sulle quattro isole più a Sud dell'arcipelago, definite da Tokyo come “Territori del Nord”. La posizione dell’Impero del Sol Levante è semplice. Dal 1990 il Giappone richiede di rivedere gli accordi del 1945, chiedendo a Mosca la restituzione di almeno una parte dell’arcipelago. Chiaramente il Cremlino non intende rinunciarvi, anzi, nel 2006 ha ucciso un pescatore giapponese che osò invadere le acque territoriali russe. Da allora il contenzioso diplomatico si è ulteriormente inasprito, sino ad arrivare quest'anno, con l'ultimo conflitto ucraino, a livelli inauditi.

Questo significa che il futuro riarmo giapponese verrà visto con sospetto da tutte e tre le maggiori potenze militari dell’area pacifica: Cina, Russia e Nord Corea. Il rischio di un’escalation del conflitto è sempre più probabile. Noi di Civico20 news continueremo a seguirne gli sviluppi per voi.

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