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L’EDITORIALE della DOMENICA di CIVICO20NEWS – Enrico S. Laterza : Sorella Giorgia marcia sullo Stivaletto
Facilmente espugnata la Penisoletta e calcato il Colle degli Italiani, mo la fascinosa Meloni, coi suoi fratellini, dovrà “fare i fatti”
Articolo di L'Editoriale
Pubblicato in data 09/10/2022

Se è vero che la Storia si ripete un paio di volte, una in forma di tragedia, una di farsa, adesso – sulla scorta del famoso aforisma di Marx (Karl, non Groucho!) – ci spetterebbe quella ridicola (sperando non ci seppellisca, in base alla profezia di Bakunin, essendo i presagi un pochetto menagrami…): giusto ad un secolo dall’ardita Marcia su Roma e dall’insediamento del ventennale Esecutivo del Mascellone (durato dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943, con inserita una spassosa guerricciola mondiale), la diretta erede di cotanta (vana)gloriosa tradizione, la fascinosa sorella Giorgia, coi suoi fratellini italici, dopo aver trionfato nelle urne, sgominando nemici e alleati (sia il salvifico Carroccio degli ex vincitori sia l’ex Cavaliere ringalluzzito), si appresta a scalare il Colle più alto della Capitale per incassare da Mattarella il meritato premio, la nomina a Presidente del Consiglio. Prima donna a ricoprire tale prestigioso incarico nel medievale Belpaesello dello Stivaletto, paradossalmente è espressione dell’ultradestra conservatrice, anziché della Gauche-caviar dei sinistri sedicenti progressisti lettini, e risulta certamente la meno “femminista” che ci si possa immaginare, mentre i codini reazionari, a lei ideologicamente vicini, digeriscono a fatica un Comandante in gonnella.

 

Mietuto un simile raccolto fuori-stagione, la Grandiosa Melona sfrutta la messe propizia per accaparrarsi i ministeri più succulenti, a danno degli spremuti “amiconi” leghisti e forzisti: auguriamoci che via della Scrofa non partorisca porcate (si perdoni il banale e becero gioco-di-parole)!…

 

Poi, però, si tratterà di “fare i fatti” (e “gli affaracci nostri”, per citare il cinico motto degli Uzeda), gestendo una situazione locale e globale dalle tinte cupe, dai toni allarmanti, con la rovinosa congiuntura di pandemoniaca crisi sanitaria coronavirale, marginalizzata ma non conclusa, conflitto bellico ucraino, in deflagrante espansione tattica e strategica (con impensabili rischi atomici), e connessa iperinflazione (e stagflazione) da carestia energetica, tremendi fenomeni che si stagliano sul permanente scenario di calamitosa catastrofe climatico-ambientale planetaria, continuamente tralasciata, obliata o rimossa quanto pericolosamente incombente sul futuro dell’improvvida Umanità.

 

Al nuovo fiammante tricolore Governissimo in pectore sarà chiesto di applicare gli strombazzati proclami elettorali e le inerenti aspettative – pure sui sensibili “temi etici” – del plurivaccinato bovino popolino che il 25 settembre scorso gli ha tributato un così ampio suffragio, misure urgenti e inderogabili, alcune delle quali qui elenchiamo, a titolo esemplificativo e di promemoria:

la sostanziale cancellazione del vituperato reddito-di-cittadinanza, che, istigando alla pigrizia i poveracci, specialmente nel Sud grillino (per non lesinare luoghi-comuni), sottrae ai solerti im-prenditori molti fisici braccianti e manovali digitali (laddove non rimpiazzati da robot e/o algoritmi d’intelligenza-artificiale) che accettino onorevoli paghe da fame per dodici ore giornaliere di nobilitante lavoretto “non regolamentato”;

la virtuale virtuosa abrogazione della 194 in materia di aborto (la puerpera pregna deve sempre sgravare!), magari con un ritocchino anche al divorzio, invariabilmente sbilanciato a favore della vessatrice moglie e penalizzante per il marito martire;

abolizione morale e legale di ogni concessione pseudo-nuziale alle minoranze diversamente orientate;

blocco navale e respingimento in mare, o alle frontiere, dei profughi invasori, che notoriamente mirano alla sostituzione etnica di noi autoctoni, ed espulsione rapida e sommaria di tutti gli immigrati clandestini non ariano-caucasoidi (dalla sesta generazione in giù), cioè della racaille (termine usato da Sarkozy a Parigi nel 2005) che infesta le periferie e i centri urbani, nonché – su suggerimento del platinato zione Trump d'America – cattura, arresto e incarcerazione di drogati e pazzi (con buona pace di Basaglia), per innegabili ragioni di sicurezza;

necessaria epurazione e depurazione della Rai (ribattezzata EIAR) e degli operatori radio-tivù ed internet dalle nefaste influenze rossicce (l’olio di ricino resta unottima medicina naturale…);

riduzione o azzeramento delle eco-scemenze “verdi”, concepite per compiacere i giovani “gretini” (che, cogli stupidi smart-device e le app di delivery, i pacchi “amazonici” e i bit-coin, adorati dalla criminalità organizzata, inquinano peggio degli adulti adulterati bla-bla-boomer), e vigorosa implementazione dei combustibili fossili (regalo avvelenato dei tirannosauri);

emendamento della deboluccia Costituzione della Repubblica, non abbastanza patriottica ed esageratamente egualitarista, socialista e proletaria;

al posto della contrastata Festa Nazionale della Liberazione, il XXV Aprile, da revocare, istituzione della Celebrazione di Predappio, il “natalizio” 29 luglio, con saluto littorio d’ordinanza!

 

In merito alle bollette alle stelle, al PNRR e ai problemi economici che ci attanagliano, temiamo che la Signora dalle azzurre iridi di E.T. sarà invece costretta ad attenersi rigorosamente agli impegni che il defenestrato Dragone sfumante ha assunto col guardingo cerbero delle tre streghette macbettiane dell’Ue, Ursula von der Leyen, Christine Lagarde e Roberta Metsola: s’inchinerà ed inginocchierà ai loro piedi, implorando pietà; in caso sgarri di un centesimo, lo spread s’impenna! Sudditanza sovranista.

 

In campo diplomatico, entriamo nell’aleatoria orbita di gigantoni del calibro della Polonia di Morawiecki e dell’Ungheria di Orbàn (il filo-russo infiltrato in Europa) e saremo schifati dalle nanerottole Germania (Scholz), Francia (Macron) e Spagna (Sánchez), con il vecchio caro Biden che dubita dell’atlantismo che vorremmo (di)mostrare.

 

Per fortuna, l’impantanato zarino Ras-Putin (“ce fils de Poutine”, l’appellano, con maliziosa assonanza, gli irriverenti Transalpini) mo ci stima maggiormente: serrato il rubinetto del gas, nel prossimo enorme freddo ci riscalderà col termonucleareBUUUUUUMMM!!

 

(Tra parentesi, la Cina di Xi si serve della Corea di Kim per fiondare gioiosi razzi balistici sulla testa dei Giapponesi, con il larvato scopo di irritare e minacciare gli USA sulla delicata questione di Taiwan.)

 

Inverno d’inferno. Dall’oscurità alle tenebre.

 

Pronostico tempi bui.

 

Sprofondo nel nero.

 

 

Enrico S. Laterza

 

 

 

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