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Cronaca Internazionale
Il futuro della Francia
Il Presidente francese Macron
Le elezioni legislative sono alle porte. A giugno verrà riconfermato il "macronismo" oppure nasceranno nuovi scenari?
Articolo di Luca Fiore Veneziano
Pubblicato in data 21/05/2022

61 anni, personalità forte, di sinistra, conosce la macchina dello Stato, ex ministra delle Infrastrutture tra il 2017 e il 2019, poi un breve passaggio all’Ecologia prima di approdare al Lavoro: Queste le caratteristiche di Élisabeth Borne, la nuova premier francese scelta da Macron.

Ingegnere, con un Master in Business Administration, la futura premier di Francia, metà normanna metà ebreo-polacca, sembra avere tutte le carte in regola per guidare il prossimo esecutivo della “Republique”.

La sua sensibilità di sinistra, particolarmente utile al presidente per riequilibrare la sua offerta politica di fronte a un avversario, Jean-Luc Mélenchon, che è stato capace di riunire tutta la galassia della gauche in un’alleanza che promette di essere piuttosto competitiva alle elezioni legislative del 12 e 19 giugno.

Dello stesso partito di Macron, “La Republique – En Marche”, costola centrista e liberal-europeista del Partito Socialista; la Premier designata dovrà convincere l’Assemblea Nazionale, compito non facile.

Per l’occasione delle elezioni legislative il suo partito cambierà nome in “Renaissance” (cioè, Rinascimento). Come con “En Marche”, l’idea sarà quella di privilegiare la forma di "movimento" rispetto a quella del partito. Questo per rendere più dinamica e moderna la modalità di comunicazione.

L’ideologia promossa da questo movimento è un unicum in Europa. L’obbiettivo è riunire al centro l’elettorato socialdemocratico con quello neogollista. In un’ottica liberale e anticonservatrice. L’idea è quella di ridimensionare il sovranismo francese, puntando a fare della Francia il Paese guida d’Europa.

L’Eliseo, secondo Macron, si candida quindi a perseguire le proprie politiche egemoniche utilizzando la NATO e l’Unione Europea.

L’UE, da tempo sotto giuda franco-tedesca, dovrebbe diventare la longa manus di Parigi. Sbilanciando così l’asse più verso l’Esagono che non verso Berlino. Questo almeno il desiderio, nemmeno tanto nascosto, di Macron e della sua futura Premier designata.

Rimane tuttavia l’interrogativo di un futuro riarmo tedesco. Basti pensare che al momento l’industria tedesca è leader in Europa in diversi settori, compreso in quello del comparto difesa. Immaginiamoci se una delle più grandi potenze economiche mondiali dovesse ritornare ad essere anche una potenza militare. All’Eliseo non dormono sonni tranquilli. Il solo pensiero li agita.

Se a questo aggiungiamo la situazione socio-politica fortemente instabile di questi ultimi anni, Parigi dovrà valutare una serie di problematiche esterne e interne non da poco. I disordini sociali scoppiati in questi ultimi anni potrebbero essere solo la punta dell’”iceberg”, se li sommiamo alla nuova crisi energetica che investirà i paesi dell’Europa Occidentale.

Molte saranno le sfide che attendono Macron e il suo entourage.

Le elezioni legislative francesi della prima metà di giugno sanciranno anche il vincitore definitivo tra Marine Le Pen ed Eric Zemmour, anche se le presidenziali hanno già evidenziato come in Oltralpe non sembri esistere uno spazio politico per una destra conservatrice, borghese e distinta dai neogollisti di “Les Republicains”. Nel fronte opposto si cerca di ricompattare la sinistra, con un’alleanza molto auspicata dai sondaggi, ma molto difficile da raggiungere fra i comunisti, socialisti e verdi.

Insomma, ad oggi, sinistra e destra faticano a ricompattarsi, essendo entrati da tempo in una crisi profonda nell’ intera società occidentale. Volti nuovi vengono premiati. Per ora Macron trionfa, ma non basta. La partita delle legislative di giugno potrebbe riservare nuove sorprese e possibili scenari alternativi. Noi di Civico20 saremo sempre lì in prima fila a raccontarveli.

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