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L’uomo, i misteri e l’ignoto
Qualche imbarazzata risposta comincia ad arrivare …
… rivelando che …
Articolo di Pietro Cartella
Pubblicato in data 11/08/2021

Riprendo l’articolo del 27.02.2021 Incognite della vaccinazione di massa, aggiornandolo allo stato dell’arte.

A scanso di equivoci ripeto di non essere pro o contro i vaccini e neppure indifferente, come per ogni altro farmaco o rimedio, ma auspico una certa prudenza circa l’uso che se ne fa, specialmente se dettato dal panico scatenato dalla paura di morire, poiché la morte è certa, indipendentemente dal modo in cui avviene. Ciò vale anche per il consiglio ricattatorio e il tentativo, seppure malcelato e da qualsivoglia ente formulato, di imporne l’uso per il bene comune (come se qualcuno potesse sapere con certezza che così sia e senza produrre dati di ritorno circa tale certezza lasciando trascorrere un lasso di tempo sufficientemente lungo per verifiche incontestabili).

 

Ciò detto, accettato che la reazione ad una situazione di protratta emergenza, come quella che stiamo vivendo da più di un anno e mezzo, richieda (a chi ne ha acquisito funzione e responsabilità istituzionale) delle contromisure che in ogni modo avranno, a loro volta, aspetti positivi e negativi, preso atto di quanto si afferma o si nega da più parti circa questa o quella caratteristica di ciascun tipo di vaccino (o impropriamente tale) piuttosto di un altro, valutate le conseguenze di quanto sperimentato praticamente fino ad oggi e proiettando possibili scenari alla luce di quanto emerge sempre più, quandanche non ancora testato e valutato in conseguenza di ciò che in merito è ancora sconosciuto a tutti, di seguito ecco quali risposte stanno arrivando relativamente alle domande che mi ero posto:

 

  1. Cosa può succedere al momento in cui, visto che non è provato che chi è vaccinato non sia più infettivo, si rivelasse che una vaccinazione di massa in tempi ristretti (prima volta che accade nella storia – quindi senza casistica di riferimento), arrivando a costituire una massa critica sufficiente per innescare una reazione a catena irreversibile, provocasse la creazione di un enorme focolaio infettivo con mutazioni imprevedibili e veloci?

 

R 1.1 – È ormai certo che anche i vaccinati possono reinfettarsi ed essere infettivi (per questo, in ogni caso, sono sempre in vigore il distanziamento e l’uso delle mascherine, esteso, quando il sufficiente distanziamento non sia possibile, anche all’aperto).

 

R 1.2 – È ormai certo che anche i vaccinati possono ammalarsi nuovamente (ma la notizia è stata immediatamente accompagnata dalla precisazione che in tal caso le conseguenze sono più lievi o almeno non letali), ovvero il virus o alcune sue varianti possono comunque vincere le difese opposta dal vaccino.

 

R 1.3 – È ormai certo che alcuni vaccinati si sono ammalati e sono morti (ma la notizia è stata immediatamente accompagnata dalle precisazioni relative ad una percentuale molto bassa rispetto al totale delle nuove infezioni e si trattava – “comunque!?” – a qualcuno è scappato di dirlo - di pazienti molto anziani e con un numero di patologie oltre la media – l’età media dei deceduti finora è 81 anni e il numero di patologie medie relative ad essi è di 3,6). 

 

R 1.4 – È certo da sempre, in campo medico e scientifico, che le mutazioni siano la norma nel processo riproduttivo del virus a causa, si sostiene, degli errori nel meccanismo di replica e per effetto dei tentativi dello stesso di superare le difese comunque messe in campo nell’organismo, direttamente o indirettamente, dall’organismo infettato (ma nessuno ha ancora mai osato dire chiaramente che il numero delle varianti non è prevedibile e che più il virus si diffonde in organismi diversi in ogni parte del mondo più varianti si svilupperanno – vedi ad esempio https://notizie.virgilio.it/covid-allerta-prossima-variante-fauci-pregliasco-galli-1494411 e https://notizie.virgilio.it/positivi-dopo-vaccino-covid-rottura-breakthrough-ilaria-capua-1494426). Di conseguenza i vaccini dovranno essere continuamente modificati rincorrendo le varianti che saranno sempre in vantaggio. Ciò significa vaccinazioni continue e probabilmente ravvicinate (https://notizie.virgilio.it/terza-dose-vaccino-covid-italia-annuncio-sileri-1494527), senza un preesame delle condizioni del ricevente, eventualmente rivelatrici di una non idoneità, che lo stesso non sia in grado di evidenziare o ricordare, coperta dallo scarico di responsabilità verso terzi che egli ha dovuto firmare per consentire l’inoculazione del vaccino).

 

R 1.5 – È ormai certo che alcuni tipi di infezioni e relative trasmissioni avvengono preferenzialmente, se non esclusivamente, negli allevamenti intensivi di animali e che tale caratteristica si ritrovi similmente negli agglomerati urbani umani.

 

  1. Crediamo davvero che si possano in qualche modo “salvare” vite umane andando contro il loro destino?

 

R 2.1 – vedi R 1.3. Invecchiamento e patologie che si sommano al trascorrere degli anni sono indizi e fattori certi di fine di vita imminente, indipendentemente da quale tra di loro possa essere causa certa dell’esito fatale.

 

R 2.2 – i decessi ascritti a questa pandemia rappresentano circa il 4,3% di quelli avvenuti nel mondo nello stesso periodo (circa 100 mln – fonte https://www.theitaliantribune.it/quanti-decessi-in-tutto-il-mondo-negli-2020-le-variazioni-nellultimi-10-anni/https://www.worldometers.info/it/), indipendentemente dalle cause, dalle circostanze e dall’età. È quindi evidente che non si è potuto far niente per impedirli. Per contro i nuovi nati sono 2,4 volte i morti e la popolazione mondiale cresce al ritmo di circa 83 milioni all’anno (al momento la popolazione mondiale risulta essere di circa 7,89 miliardi di individui).

 

  1. Qualcuno ha idea di quali possano essere, a medio e lungo termine, le conseguenze, non immediatamente percepibili a livello fisico, sugli aspetti psichici ed emotivi di ogni singolo e nell’insieme degli esseri umani?

 

R 3.1 – Quanto riscontrato o prevedibile nelle persone che hanno contratto l’infezione (https://www.humanitas-care.it/news/covid-19-attenzione-anche-alla-dimensione-psicologica/) può essere considerato fattore influenzante anche in coloro che sono stati semplicemente bombardati dalle informazioni a senso unico, amplificate dai mass media o fornite dalle fonti ufficiali. Si stima che circa il 20% di questi ultimi svilupperanno anomalie psicopatologiche percettive e comportamentali nei prossimi anni relativamente a senso di isolamento, incertezza, ansia, depressione, sensi di colpa, paura di essere contaminato o di contaminare, frustrazione, senso di impotenza, perdita di fiducia nelle fonti ufficiali di informazione e nelle istituzioni, attacchi di panico, senso di fragilità e insicurezza, peggioramento dei rapporti interpersonali con partner, figli, altri, etc etc.

 

Queste condizioni possono diventare pretesto per non fidarsi più di nessuno e non accettare più i limiti imposti dalle regole di vita civile, essenziali per una dignitosa convivenza negli spazi ristretti delle metropoli in cui gli essere umani vivono già altre condizioni vessanti e stressanti.

 

  1. Si può escludere categoricamente che le reazioni intraprese non siano direttamente indotte dal virus stesso, ammesso che ogni cosa abbia una coscienza ed una funzione, proprio allo scopo di provocare un cambiamento sistemico nel modo di funzionare delle cose, esseri umani compresi?

 

R 4.1 – È certo che ogni avvenimento della storia della vita sulla terra abbia contribuito ai cambiamenti funzionali e strutturali dei suoi complessi e componenti per renderla come attualmente la percepiamo. Variazioni climatiche e contestuali, positive o negative, naturali o “artificiali” (che non esistono come tali perché comunque e sempre indotte da esseri naturali nell’ambito delle proprie competenze e possibilità – vedi cosa avviene nei regni vegetale ed animale -, guerre, inquinamento, progressi tecnologici, scientifici, medici, igienici, alimentari, sociali etc compresi), non hanno impedito, anzi hanno favorito, sia l’aumento dell’età media che l’aspettativa di vita e il numero di individui della comunità umana. Tra questi complessi e componenti i virus hanno avuto e hanno una funzione ambivalente di regolazione delle funzioni essenziali della vita umana, in senso favorevole o contrario, che si inserisce nel quadro generale, il cui risultato è evidentemente positivo.

 

  1. È possibile prevedere le mutazioni del virus e quindi adottare, ammesso che abbia senso farlo, una strategia adatta per evitarne le conseguenze?

 

R 5.1 – vedi R 1.4 – Che il virus subisca mutazioni è noto da tempo e tra le cause che possono indurle è compreso anche l’uso massivo del vaccino (https://www.ilfoglio.it/scienza/2021/02/17/news/le-varianti-sono-prevedibili-evitiamo-di-preoccuparci-piu-del-dovuto-1880304/ - https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/v/varianti-virali).

 

R 5.2 – La misura preventiva principale è l’isolamento, la seconda è il distanziamento, misure che sono evidentemente impossibili da attuare nelle grandi città o metropoli, per un periodo sufficientemente protratto e dovendovisi espletare le normali funzioni della società.

 

R 5.3 - Risulta quindi evidente che per minimizzare il problema della diffusione di infezioni virali occorra ripensare il modo in cui gran parte dell’umanità ordina e gestisce sé stessa e il contesto che genera.

 

  1. Se le mutazioni sono conseguenza dell’adattamento del virus alla strategia difensiva umana, questa storia, questo rincorrersi tra azioni e reazioni non finirà mai?

 

R 6.1 – vedi R 1.4 - Evidentemente no!

 

  1. E se non finirà mai, dovremmo ricorrere continuamente a nuove vaccinazioni (in aggiunta ad altre per altre ragioni) o richiami sempre più pressanti?

 

R 7.1 - vedi R 1.4 – Evidentemente sì!

 

  1. Qualcuno ha quantificato con sufficiente approssimazione quante sarebbero state le vittime se non si fosse intervenuti in alcun modo?

 

  1. Qualcuno ha una vaga idea di quanti morti conteremo negli anni che verranno per altre malattie sulle quali non si è potuti intervenire, come conseguenza della scelta (obbligata?!) di agire prioritariamente su questa emergenza?

 

R 8.1 – 9.1 – Ad oggi nessuno si è ancora chiaramente e/o sufficientemente sbilanciato in merito. Poche voci cominciano a farsi timidamente sentire relativamente all’evidenza che la sospensione/posticipo delle visite mediche preventive, diagnostiche e correlate alle cure in corso, presso i medici e le strutture ospedaliere, unitamente al conseguente rallentamento dei tempi effettivi delle cure in relazione alla loro efficacia, non possa che portare ad un peggioramento dello stato di salute degli interessati e generale.

 

  1. - Se è vero che non esiste una sola cosa totalmente negativa o totalmente positiva, qualcuno conosce quale sia l’aspetto positivo dell’esistenza di un virus?

 

Ad oggi non ho trovato dati sufficienti in merito se non alcune vaghe ipotesi relative alla possibilità che la crisi indotta dall’attuale pandemia possa indurre a un cambiamento radicale del modo di vivere dell’umanità e ad una conseguente ristrutturazione della società.

 

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Ciò detto …

 

Diamo per assodato che, finora, chi di dovere abbia tenuto conto degli svantaggi e dei vantaggi della somministrazione massiva dei vaccini secondo i piani stabiliti, considerandone i vantaggi di gran lunga superiori, ovvero che abbiano agito al meglio delle loro conoscenze e possibilità.

 

Ciò non toglie che la conoscenza in merito sia piuttosto frammentata, frammentaria, contradittoria e incompleta. Come è indubbio che la massa chieda, a gran voce, la soluzione del problema a chi abbia, a qualunque titolo, la delega a farlo. Che poi il rimedio sia peggiore del male, ad oggi, non è dato di sapere (l’abuso di farmaci e la loro non corretta prescrizione è una delle prime in classifica tra le cause di morti nel mondo, anche se normalmente comprese nella causa di morte ufficiale – l’abuso di antibiotici ha provocato una diffusa antibiotico-resistenza per cui già oggi ci sono infezioni che non possono più essere trattate in alcun modo – la percentuale della dipendenza da psicofarmaci è in aumento esponenziale a livello mondiale). E quando emergeranno sempre più le conseguenze delle azioni intraprese, inizieranno (a dire il vero sono già cominciate da tempo) le solite accuse, indignazioni, scaricabarili, di tutti verso tutti.

 

Nel frattempo i fatti continueranno a fornire risposte maggiormente esplicative a queste domande e chi lo vorrà potrà farsi un’idea sempre più chiara di come realmente stiano le cose. Che ciò avvenga è certo poiché le domande affiorano solo quando le risposte sono mature.

 

O, più semplicemente, perché nulla accade a caso!

 

Alcune altre considerazioni.

 

Dal 6 agosto, è entrato in vigore il green pass, ovvero l’estremo tentativo di istituzioni e coscienze impotenti a comprendere ed agire diversamente, di porre argine alla pandemia e nel contempo trovare una soluzione socioeconomica ai problemi pregressi ed evidenziati dall’emergenza. Ma anche nella grande Cina, nonostante il gran numero di vaccinati e la capacità del governo di imporre misure immediate come la blindatura di interi quartieri delle città in cui riappaiono anche solo pochi casi, il virus continua nella sua inesorabile azione.

 

Lo stato di emergenza nel nostro paese è stato prorogato fino alla fine dell’anno, ma è evidente che non potrà essere ulteriormente protratto senza derogare definitivamente ai principi della democrazia (ammesso che tale sia stata finora e non ne abbia avuto solo formale parvenza).

 

Infatti durante tutto questo periodo di crisi coloro che hanno tentato di proporre una visione delle cose da altre prospettive sono stati zittiti e quanto hanno cercato di evidenziare è stato bollato come falso senza approfondire realmente alcunché (per esempio https://www.detoxed.info/dr-david-martin-le-varianti-non-esistono-il-virus-non-proviene-dalla-natura-ma-da-sequenze-create-al-computer/ ). Per quanto scorrette, intenzionali o completamente inventate, tutte le cose che si manifestano, anche solo nella mente di uno squilibrato, contengono qualche verità e ignorarle vuol spesso dire trovarsele di fronte all’improvviso, troppo tardi per trovare vie di uscita. Ogni cosa apparentemente nuova, o diversa rispetto alla situazione consolidata, è stata sempre osteggiata, ma, come insegnano le invenzioni e la ricerca scientifica stessa, a volte esse rivelano che le cose sono sempre diverse da come sono state dipinte dalla opinione corrente.

 

La maggioranza non ha sempre ragione solo per una questione di numeri e seguire la maggioranza non è sempre la scelta giusta, come ci ricordano avvenimenti storici non tanto lontani nel tempo.

 

La scienza e la ricerca non hanno sempre ragione per il solo fatto di essere considerate tali. Valga per tutti cosa è accaduto per il Talidomide, che è solo uno di tanti esempi di medicinali autorizzati dagli enti competenti e poi ritirati per evidenti ragioni. Il farmaco in questione, sviluppato per contrastare le nausee, aveva provocato in tre anni la nascita di oltre 10.000 bambini deformi (http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=10648).

La lista dei farmaci prima autorizzati e poi ritirati per cause varie è lunga e conseguente ad azioni legali intentate in ogni angolo della terra basate su fatti sempre più evidenti nel corso del tempo.

 

Ma ci sono altri esempi portati dall’esperienza quotidiana che possono farci riflettere circa l’attenzione da porre nell’uso e somministrazione di farmaci e rimedi per alcune patologie. La psoriasi, trascurata o non curata adeguatamente, degenera scomparendo dalla pelle e, entrando in profondità, provoca una patologia articolare grave ed invalidante. L’herpes zoster o fuoco di S.Antonio è la riattivazione del virus della varicella e molte malattie, che appiono ora come rare o individuali, sono il risultato della trasformazione di altre malattie ancora sconosciute o ritenute scomparse.

 

Ci sono poi evidenze naturali che normalmente nessuno prende in considerazione. Una di queste è il fatto che ogni essere vivente tende ad adattarsi alle condizioni in cui vive per sopravvivere. Gli insetti attaccati con insetticidi accelerano l’avvicendarsi delle generazioni per sviluppare più velocemente caratteristiche che li facciano diventare resistenti a quei veleni. Lo stesso accade sia per i virus che per l’essere umano.

 

Cercare soluzioni che non siano coerenti con le necessità di prendersi la responsabilità di pagare il giusto prezzo per quanto abbiamo messo in atto per risolvere un problema, ritenuto più importante di altri e semmai lo sia veramente, può solo portare a pagare interessi molto più alti del prezzo stesso, così come ben riassunto nella favola del pifferaio magico (https://simbolisignificato.it/blog-simboli-significato/308-il-pifferaio-magico-fiaba).

 

Concludendo per ora, non ci sono dubbi che, ancor prima delle contromisure istituzionali e in qualunque frangente, giochi un ruolo determinante il comportamento individuale sulla base di una coscienza sufficientemente matura ed una assunzione di responsabilità personale, che faranno sempre la differenza, se non per la quantità, sicuramente per la qualità della vita che spetta a ciascun essere vivente.

 

Nella speranza che, nel frattempo, le informazioni divulgate dai mass media maggiormente accreditati abbraccino più larghe ed equilibrate vedute nel mostrare i pro e i contro di quanto si afferma, troppe volte acriticamente o servilmente, come unica verità scientifica ed istituzionale, senza zittire immediatamente chi porta visioni differenti, e ricordando che immunità di gregge non vuol dire essere o dover essere tutti uguali arrivando a pensare tutti allo stesso modo e che tutto ciò che vive ha una dignità sufficiente per essere rispettato comunque e da chiunque, vi rimando ai prossimi aggiornamenti.

 

grafica e testo

pietro cartella

 

 

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