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Cronaca Internazionale
Biden perde il senno e dà dell’assassino a Putin
Torna la guerra Fredda. L’irresponsabilità di Biden rischia di far precipitare il mondo nel caos.
Articolo di Luca Fiore Veneziano
Pubblicato in data 18/03/2021

Oramai siamo alla follia. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden mercoledì ha definito il suo omologo russo Vladimir Putin un "assassino" e ha assicurato che avrebbe "pagato un prezzo" per aver tentato di interferire nelle elezioni presidenziali del novembre 2020, accuse che Mosca nega.

Verrebbe da dire da quale pulpito vien la predica. Sono passati solo pochi giorni da quando Biden ha ordinato di sganciare bombe su donne e bambini siriani; ora assistiamo all’ennesima ipocrisia americana, dove violenze e interferenze, o presunte tali, risulta lecito denunciarle solo se non sono esercitate dagli Stati Uniti.

La Russia ha deciso di rispondere in modo diligente. Il Cremlimo ha chiamato il suo ambasciatore negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, per le consultazioni nel contesto di un possibile e progressivo deterioramento nei rapporti tra Mosca e Washington, conseguenti alle accuse da parte delle agenzie di intelligence Usa circa l'interferenza russa nelle ultime elezioni presidenziali.

“Le parole di Biden sono un attacco ai russi e una reazione isterica dovuta all' impotenza degli Stati Uniti”. Scrive sul suo canale Telegram il presidente dalla Duma di Stato, la Camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin.

Maria Zakhárova, portavoce del Ministero degli Esteri russi, ha affermato che la Russia è interessata ad evitare "il degrado irreversibile" dei rapporti con gli Stati Uniti, "se gli americani saranno consapevoli dei rischi che ciò comporta".

E ha anche continuato dicendo che: “Per noi la cosa importante è definire quali possono essere i modi per migliorare le relazioni russo-americane, che stanno attraversando una situazione grave e che sono state condotte da Washington negli ultimi anni in un vicolo cieco”.

Ma il neopresidente americano rincara la dose : "Pagherà un prezzo", ha detto in un'intervista con ABC News andata in onda mercoledì. Interrogato dal famoso giornalista George Stephanopoulos su quali potrebbero essere queste conseguenze antirusse, Biden ha semplicemente detto: “Lo vedrete presto”.

I commenti di Biden arrivano dopo che le agenzie di intelligence statunitensi martedì hanno accusato Russia e Iran di aver tentato di interferire nelle elezioni presidenziali del novembre 2020.

Nello specifico, CIA e NSA affermano che Putin ha "autorizzato" una "vasta gamma" di operazioni per minare la fiducia del pubblico nel processo elettorale ed esacerbare le divisioni negli Stati Uniti al fine di aiutare Trump e danneggiare Biden, così come tutto il Partito Democratico.

In tutta risposta, mercoledì il Cremlino ha definito infondate le accuse delle agenzie di intelligence statunitensi e si è detto pronto a proteggere gli interessi del Paese di fronte a un possibile nuovo ciclo di sanzioni.

Tuttavia, è sorprendente che un rapporto dell' intelligence statunitense appena pubblicato contraddica completamente le dichiarazioni fatte più recentemente dalla stessa agenzia che lo ha prodotto. Nel gennaio di quest'anno infatti, John Ratcliffe, allora direttore dell' intelligence nazionale Usa, ha emesso una lettera ufficiale in cui accusava la Cina di tentare di influenzare il processo elettorale negli Stati Uniti.

Quindi lo US Intelligence Community ha ammesso pubblicamente che non fu Mosca ma Pechino ad interferire nell'elezione del presidente americano. Questa affermazione divenne una vera "bomba" mediatica... Ma, dagli ultimi accadimenti, sembra che non sia durata molto la notizia. Ci sono voluti solo due mesi affinché le Agenzie di sicurezza americane cambiassero idea.

Washington è abituata a usare la manipolazione politica e mediatica per fare pressione sui suoi concorrenti più pericolosi. Tuttavia a tutto c’è un limite.

Questa scellerata “mossa” di Biden, unito all’atteggiamento schizofrenico delle Agenzie di sicurezza Usa, non farà altro che allontanare ancora di più la Federazione Russa dai suoi partner occidentali, facendola avvicinare alla Cina in funzione antiamericana. Vanificando l’importante lavoro di mediazione fra NATO e Russia compiuto dall’Italia in questi ultimi anni.

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