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Politica Nazionale
Perché voterò NO al Referendum il 20 Settembre.
L'opinione di Mino Giachino
Articolo di Francesco Rossa
Pubblicato in data 25/08/2020

Gran parte degli italiani si stanno rendendo conto di quanta demagogia vi fosse nei discorsi dei grillini, di quanta incompetenza abbiano i grillini che da 4 anni sgovernano Torino o Roma e che da quasi 2 anni e mezzo sgovernano il Paese. Problemi strutturali del Paese risolti, Zero. Siamo in una crisi economica e sociale pesantissima e non hanno ancora definito le richieste a Bruxelles per usare 82 miliardi a fondo perduto che l’Europa ci darà solo se faremo cose serie importanti . In questa situazione il 20 Settembre dovremo votare Si alla loro proposta di ridurre i parlamentari (Senatori e Deputati) . Perché e con quali vantaggi per il Paese che ha un Debito Pubblico di 2,5 mila miliardi di euro? 

Se passasse questo provvedimento l’Italia risparmierebbe 80 milioni di euro che divisi per 60 milioni di abitanti ci da 1,3 euro a italiano. Un caffè con piccolo cioccolatino. 

Questo il lato positivo. Vediamo le controindicazioni.

Alcune regioni rischierebbero di non avere un proprio rappresentante.

Tolto di mezzo il ridicolo risparmio, a me sembra lapalissiano che le segreterie dei partiti non candideranno i migliori perché gli eletti saranno di meno, ma i più fedeli.

Voci fuori dal coro zero o giù di lì. Per i partiti minori sarà durissima, in molte parti d'Italia pur avendo i voti non potranno eleggere senatori. Il Trentino avrà più senatori dell'Abruzzo, pur avendo significativamente meno abitanti, ovvero il voto degli Abruzzesi varrà un po' meno di quello dei Trentini, alla faccia della Costituzione.

I voti necessari alla fiducia diminuiranno parecchio, con il bel risultato che specie al Senato basterà un pugno di voltagabbana per far cadere qualsiasi governo.

Le Commissioni parlamentari, Il luogo più importante dove si scrivono le leggi, si votano i decreti urgenti del Governo, saranno dominate dai partiti maggiori, per i gruppi minori infatti sarà difficilissimo poter partecipare a tutte. Cosicché le maggioranze potranno agire e legiferare senza avere qualche rompiscatole che fa le pulci ai vari provvedimenti.

Le Commissioni parlamentari di Camera e Senato  sono 14, per riempirle tutte si dovrà per forza diminuire il numero dei componenti. Meno componenti, meno produzione, meno leggi e fatte peggio. Non abbiamo nessuna garanzia che lavorino di più .

I collegi elettorali dovranno essere accorpati, il rapporto con i cittadini del territorio saranno ancora più distanti e diradati e i candidati continueranno ad essere scelti dalle segreterie. Senza alcuno spazio per la Società Civile. Faccio un esempio e chiedo scusa se mi riguarda. Torino in questo anno ha perso molte aziende e molte attività così che la attività commerciale si è ristretta e per la prima volta da 70 anni chiudono più attività di quelle che si aprono. Ebbene su mia proposta e dopo un buon lavoro di squadra abbiamo portato a Torino la Autorità dei Trasporti, oltre 250 dipendenti e un giro di consulenti e professionisti che invece di andare a Roma vengono a Torino ogni settimana prendendo posto negli alberghi , andando nei ristoranti etc.etc. Così due anni fa insieme alle mandamin di fronte al rischio di perdere la TAV abbiamo organizzato per la prima volta le Manifestazioni per la TAV. Potevano farlo i Deputati in carica, invece abbiamo rischiato Noi. Gente che ha queste iniziative, questo coraggio e questa competenza potrebbe stare in Parlamento. Invece No.

Il problema quindi è che in Parlamento ci deve essere  molta più competenza , molta più attenzione per il proprio territorio, in una parola i Parlamentari devono essere i primi a difendere e a promuovere il proprio territorio.

Il referendum questi problemi neanche gli sfiora. Se vincesse il SI si creerebbero invece molti più spazi per i giochi e le manovre di palazzo.

Per controllare la Camera oggi ci vogliono 318 deputati, domani ne basteranno 201, al Senato si passa da 158 a 101, senatori a vita esclusi. Gioiscono consorterie e corruttori, che spenderanno molto meno.

Il precedente è gravissimo, si fa scempio della rappresentanza, un pilastro della Costituzione.

L'ultimo che ridusse il numero dei deputati a 400 fu Benito Mussolini, che poi mandò a casa anche quelli. La proposta era anche nel piano Rinascita di tal Licio Gelli, un fior di democratico.

Per un piatto di lenticchie, ci giochiamo un pezzo significativo di democrazia, senza alcuna garanzia che questo valga a migliorare il Parlamento. Anzi è molto più probabile il contrario, visto che i prescelti saranno i più fedeli, e non i più capaci, e le Commissioni parlamentari saranno intasate.

Votando NO daremmo un messaggio forte ai partiti, che non ci facciamo incantare dalla demagogia e dal pressappochismo. 

In Parlamento si debbono affrontare  i veri problemi degli italiani e si debbono studiare provvedimenti che rilancino la economia e il lavoro.

Votando NO dimostreremo ai partiti che non ci facciamo abbagliare dagli specchi per le allodole ma che vogliamo più qualità, più competenza e determinazione per affrontare problemi come quelli del Terremoto che come abbiamo visto ieri non sono stati ancora affrontati a quattro anni di distanza.

 

Mino Giachino 

SITAV SILAVORO 

#referendum
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