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Tutti sanno che non si può fare, poi arriva uno che non lo sa e lo fa!
Articolo di Pietro Cartella
Pubblicato in data 24/12/2019

Tutti sanno che non si può andare a vela direttamente controvento; tutti sanno che non si possono risolvere quesiti matematici se le variabili sono troppe rispetto alle equazioni possibili.

Ed è vero fino a quando non si abbandonano i tradizionali preconcetti e non si cerca di andare oltre il limite imposto più dalla comoda pigrizia che dalle possibilità offerte dalla sperimentazione pratica di un’idea balzana.

 

Fu così che, circa una decina di anni fa, a due strani amici di Torino nacque questa idea:

 

costruire una imbarcazione anfibia utilizzando quanti più componenti dal commercio, capace di andare controvento ed infinitamente implementabile di funzioni secondo le necessità e i desideri dell’utente finale.

 

Non potendo, i due, permettersi studi costosi per progettarla decisero di costruire direttamente un prototipo in scala da utilizzare praticamente per “capire che pesci prendere”.

 

Resisi conto della complessità della sfida e della impossibilità a ricevere aiuti canonici da calcoli matematici, depositati tutti gli atti ideativi e costruttivi presso le istituzioni competenti, resero disponibili gratuitamente il loro lavoro a chiunque avesse avuto modo e voglia di lavoraci su per ottenere il massimo dalla sinergia di tutti. Poi ognuno avrebbe potuto fare un uso libero dei risultati raggiunti insieme.

 

La descrizione che segue è liberamente estratta dagli atti depositati.

 

“ Gentili Signore e Signori,

quello che vi presentiamo in questi pochi flash è un “qualcosa” che finora non si è mai visto e che richiede un certo sforzo per comprenderne le  peculiarità fuori dai soliti schemi.

 

Noi stessi abbiamo dovuto affrontare concetti e situazioni che non avevano precedenti e quindi superare le evidenti perplessità che, sappiamo, susciterà anche in voi.

 

Ma come tutte le cose nuove, che si rivelano man mano, possono anche sorprendere positivamente.

Così è stato per questo che da un esercizio, da un gioco, si sta trasformando in una infinita serie di possibilità di prodotto.

 

Non intendiamo con ciò dire che questo “qualcosa” sia ciò che non è.

Che cosa è, però, dovremo scoprirlo insieme.

 

Questa è la proposta che vi facciamo.

 

Certo questo modo sembra non essere la migliore presentazione possibile in questa era di grandi possibilità e strumenti di comunicazione.

 

Ma noi siamo pragmatici e se una cosa non può essere “semplicemente comunicata” allora forse non vale la pena occuparsene perché non si crede veramente che possa avere “una propria vita” e “un proprio senso”.

 

Se avete superato la barriera di queste “farneticazioni pseudofilosofiche” e vi trovate a pensare a cosa fare in questa crisi, in questo cambiamento epocale di valori, allora provate a guardare queste informazioni ogni tanto, senza porvi domande, lasciando il tempo a che la vostra creazione si riveli.

 

Voi stessi potete compartecipare liberamente a tale processo.

 

Ora mettiamo sul tavolo ciò che occorre per operare:

 

 

ed ecco alcune configurazioni possibili:

 

 

Altre caratteristiche da tenere in considerazione:

 

 

Ultime note salienti:

 

1 - il principio di funzionamento controvento mediante le vele si basa sulla possibilità di sfruttare i filetti d’aria (il risucchio aerodinamico) la cui direzione è contraria al flusso di scorrimento del vento. Tali filetti si generano quando il vento lambisce una qualunque superficie e si sviluppano per una altezza limitata da tale superficie.

 

Quindi si tratta di mettere in relazione la superficie, l’orientamento e la posizione delle due vele con:

 

2 – la superficie, l’orientamento e la posizione delle quattro derive,

 

3 – la superficie a vento e in acqua dell’imbarcazione e

 

4 – un certo numero di altre variabili da scoprire al momento secondo il

      contesto in cui si opera.

 

Come fare?

 

Provate configurando la vostra idea in proposito!

 

Troverete tutte le soluzioni possibili osservando attentamente la fotogallery.

 

Foto e testo

Pietro Cartella

 

Fotogallery

 

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