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Storia della Carta d’Eritrea
Dall'epoca coloniale italiana l'aroma di molte case italiane
Articolo di Alberto Alpozzi
Pubblicato in data 13/02/2019

Le origini della Carta Aromatica d’Eritrea risalgono all’epoca coloniale italiana durante il fascismo. Era il 1927 quando il chimico farmacista piacentino Vittoriano Casanova, dopo 3 anni di studi, creò la Carta d’Eritrea. Durante un suo viaggio nella “terra degli aromi”, tra Eritrea e Somalia, dove già la regina Hatshepsut inviava le sue navi alla ricerca di incensi, scoprì e apprezzò resine ed essenze naturali dell’Africa Orientale utilizzate per profumare le abitazioni.

Al suo rientro in Italia Casanova studiò una formula realizzata con più di 30 componenti (resine e muschi) mixati con alcuni oli essenziali africani e asiatici. Priva totalmente di sostanze chimiche e coloranti artificiali è totalmente atossica.

Inizialmente il composto veniva polverizzato in un mortaio, sciolto in alcool vegetale e infine aggiunto agli oli naturali. Successivamente la miscela venne utilizzata per imbibire la carta, lasciandola in infusione per alcuni giorni, poi stesa ed asciugata ed infine tagliata pronta per essere bruciata come un comune inceso.

La Carta d’Eritrea, nota per il suo caratteristico aroma intenso per profumare gli ambienti, ottimizza l’ossigenazione dell’aria favorendo la respirazione ed è anche molto utile contro le zanzare.

Il Dott. Vittoriano Casanova è stato insignito della medaglia d’oro dell’ Ordine dei Farmacisti della Provincia di Piacenza.

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