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Cronaca
Omicidio Rocchelli, siamo veramente ad una svolta ?
L'arresto di Vitaliy Markiv ha suscitato stupore e sgomento tra tutti coloro che lo conoscono. Contemporaneamente sdegno per come gran parte dell'informazione italiana sta trattando il caso, tra Fake e manipolazioni.
Articolo di Mauro Voerzio
Pubblicato in data 03/07/2017

L'arresto in Italia del soldato ucraino Vitaliy Markiv, accusato di essere l'esecutore materiale dell'omcidio Rocchelli, sta sollevando diversi dubbi non solo nell'operosa comunità ucraina in Italia, ma anche tra i tanti appassionati di vicende giudiziarie. Nella giornata di martedì 4 luglio si terrà a Pavia l'interrogatorio di garanzia e forse si conosceranno ulteriori dettagli di una vicenda che al momento presenta alcune lacune.

Di certo si è assistito ad una gogna mediatica orchestrata da quasi tutti gi organi di informazione, che spesso celebrano il processo e trovano l'assassino immediatamente andando contro ogni forma di deontologia professionale. Clamoroso il caso della RAI che sul primo canale ha mandato in onda un'intervista manipolata per costruirci sopra il teorema, mentre sul terzo canale un servizio con le stesse immagini ma con una voce fuori campo differente, rincarava la dose con una serie incredibile di inesattezze.

Fino qui articoli e servizi di "bene informati" i quali difendono il loro lavoro asserendo di "essere a conosenza di materiale passato direttamente dalla Procura", condotta vietata ma diventata invece un malcostume di cui i giornalisti si fanno vanto.

In tutto questo bailame vale la pena pubblicare il comunicato stampa redatto dalle varie comunità ed associazioni ucraine presenti nel nostro territorio, un comunicato di chiara solidarietà a Vitaliy Markiv ma allo stesso tempo privo di livore verso alcuno e con la ferma convinzione che la magistratura italiana saprà dipanare la complessa vicenda.

COMUNICATO STAMPA DELLE ASSOCIAZIONI UCRAINE E LE COMUNITA’ UCRAINE IN ITALIA SULL’ARRESTO DI VITALIY MARKIV

Noi, sottoscritti, rappresentanti delle Associazioni e delle comunità ucraine in Italia, esprimiamo il nostro sgomento e la nostra preoccupazione per l’arresto di Vitaliy Markiv, il militare ucraino accusato di concorso in omicidio del reporter Andrea Rocchelli.

Tutte le persone che conoscono Vitaliy lo descrivono come un ragazzo dalla condotta esemplare, con alto senso di giustizia e animato da sani valori patriotici. Vitaliy ha lasciato una vita tranquilla in Italia in un momento difficile per la sua madrepatria. È partito volontariamente per difendere i diritti umani e i valori democratici in piazza Maidan, poi, in seguito all’aggressione militare russa in Donbas, si è arruolato come volontario nei reparti della Guardia Nazionale per fermare gli occupanti.

Abbiamo seguito la notizia sui media italiani e siamo rimasti colpiti dai toni di alcune testate che hanno già condannato Vitaliy senza un processo, sottoponendolo alla gogna mediatica e usando, in alcuni casi, veri e propri fake per danneggiarne l'immagine.

Restando fiduciosi nella giustizia italiana esprimiamo la nostra solidarietà a Vitaliy e alla sua famiglia, convinti che la sua completa innocenza sarà sicuramente dimostrata durante il processo.

Contemporaneamente ribadiamo ancora una volta la nostra vicinanza alla famiglia di Andrea Rocchelli e condividiamo il suo diritto a conoscere la verità sulla morte del loro figlio. Speriamo che grazie alla collaborazione fra la procura italiana e quella ucraina la verità possa emergere presto e i veri assassini di Andrea vengano trovati e condannati.

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#markiv
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