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Cronaca Internazionale
La battaglia di Aleppo
La battaglia di Aleppo rappresenta l'ennesimo fallimento dell'occidente e la sua totale incapacità di andare ad incidere sugli attuali processi geopolitici.
Articolo di Mauro Voerzio
Pubblicato in data 07/08/2016

Otto anni fa iniziava la tra notte del 7 e 8 agosto la guerra tra Russia e Georgia. L'occidente stette a guardare e non andò aldilà delle solite frasi di circostanza, ponendo così le basi degli attuali sconvolgimenti geopolitici.


Da allora la Russia non ha smesso di fare guerre, quella della Georgia fu la cartina di tornasole di quanto Europa ed USA erano deboli. Dopo la Georgia venne l'Ucraina, dopo l'Ucraina venne la Siria ed ora tutti si aspettano la prossima che probabilmente sarà nel Paesi Baltici.


Azioni programmate a tavolino molti anni fa a cui l'occidente sembra non riuscire a dare una risposta trovandosi impreparato sul nuovo modello di guerre ibride. La cosa che sta preoccupando di più gli attuali vertici militari è la profonda penetrazione che la propaganda russa ha nel sistema informativo occidentale, una strettissima interazione tra media classici (Russia Today e Sputnyk) e nuove tecnologie con uso massiccio di troll nei social media. Così come stato spiegato dal Capo di Stato Maggiore russo Gerasimov nel 2013, la propaganda si avvale anche di numerosissimi giornalisti sul loro libro paga infiltrati nei media internazionali che hanno il compito di dare autorevolezza ad informazioni molte volte del tutto false.


In questo scenario di narcosi collettiva dove in Italia ci si continua a preoccupare delle esternazioni della Raggi a Roma o di Higuain alla Juve, il mondo sta cambiando senza che nessuno nel Belpaese se ne accorga, complici i media che tengono taciuti gli avvenimenti che realmente dovrebbero preoccuparci.


L'esempio è di oggi quando quasi nessun media italiano ha posto in prima pagina la battaglia di Aleppo, un avvenimento che se analizzato dovrebbe porre seri quesiti ai Governi occidentali. Aleppo era assediata dalle truppe Siriane fedeli ad Assad e da quelle Iraniane con la copertura aerea dei caccia russi che continuavano a sganciare ininterrottamente bombe sulla parte della città ancora in mano al Free Siryan Army. La scelta di questi ultimi era tra morire lentamente di fame e sotto le bombe o tentare di rompere l'assedio. Hanno scelto la seconda opzione ma pagando un prezzo che in futuro potrebbe avere delle serie ripercussioni. Hanno dovuto allearsi con Al Quaeda e nuovamente con Al Nusra, alleanza che era stata rotta in quanto l'FSA ha sempre avuto posizioni molto più laiche rispetto questi due gruppi.


Questa alleanza è figlia dell'occidente e degli USA, infatti aldilà delle belle parole, della condanna per i bombardamenti sui civili e di qualche preghiera del Papa, nulla è stato fatto per evitare il triste destino a cui andavano incontro 300.000 persone assediate.


Così il nemico del mio nemico diventa mio amico, si sono alleati ed hanno rotto l'assedio infliggendo pesantissime perdite alla coalizione formata da Russia-Iran-Assad-Hezbolla.


Non sarà in futuro da sorpendersi se queste forze avranno una deriva islamista, cosa ha mai fatto l'occidente per evitarlo ?


Una parte di occidente continuava a bombardarli mentre l'altra parte pregava e scriveva comunicati di “deeply concerned”


L'assenza dalla politica estera degli USA comincia a farsi sentire e molti paesi europei fiutando che le cose si mettono male cominciano a pensare di cambiare casacca, illudendosi che passando sotto l'ombrello dell'orso russo potranno sperare in altri settanta anni di pace e progresso.


Il mondo evolve velocemente su schemi mai testati prima, ciò che per secoli è stato insegnato nelle scuole dei diplomatici di colpo non vale più. Le alleanze si possono cambiare nell'arco di sei mesi e quello che prima era il nemico numero uno diventa il partner più affidabile, basta usare la tecnica descritta da Orwell in 1984, modificare il passato, anzi cancellarlo e creare una nuova verità cosi che se il passato non esiste non si ha un parametro di riferimento. Questo compito è appunto affidato alla propaganda.


Uno degli esempi più lampanti di questo è la nuova alleanza Erdogan – Putin dopo che quest'ultimo aveva definito lo stesso Erdogan a dicembre 2015 come il male assoluto ed il primo sostenitore dell'ISIS. Probabilmente già molti lettori non si ricorderanno più di questo “dettaglio” e tra un po' di tempo i propagandisti ed i troll riusciranno a dimostrare che quelle dichiarazioni di Putin erano frutto della CIA e che Putin non le ha mai fatte. A quel punto il passato sarà cancellato ed esisterà una sola nuova verità, pronta a sua volta ad essere sostituita quando necessario.

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