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Cronaca Nazionale
13 maggio manifestazione nazionale delle Polizie Locali
A distanza di poco più di quattro mesi tornano in piazza i “Civic” di tutta Italia, un comparto di lavoratori che conta più di 60.000 unità in divisa.
Articolo di Mauro Voerzio
Pubblicato in data 11/05/2016

Si annuncia come la più grande manifestazione dei lavoratori del comparto Polizia Locale quella che si terrà a Roma il 13 maggio. A differenza delle tante manifestazioni che si succedono nel nostro Paese per rivendicazioni salariali, questa manifestazione può essere definita come il Vigile Pride italiano.

Non sono infatti solo rivendicazioni salariali ed adeguamenti contrattuali (contratti che da sette anni sono bloccati), la categoria chiede al Governo ed al Parlamento Italiano di mettere mano alla riforma della legge 65 che disciplina il settore Polizia Locale, una riforma attesa da venti anni e che langue da almeno dieci nel pantano parlamentare.

Punto cardine della protesta è di definire una volta per tutte quale debba essere il ruolo delle Polizie Locali in Italia.

Attualmente le Polizia Locali non sono considerate Forze di POLIZIA, sembrerebbe un assurdo (specie se le parole e le etichette dovrebbero avere un senso) ma i poliziotti locali non rientrano nella legge 121 che definisce chi è forza di polizia, come ad esempio i Forestali ed i Vigili del Fuoco. Questa ambiguità ha sempre permesso alle amministrazione pubbliche di utilizzare le proprie polizie locali a seconda dell'utilità elettorale, Robocop quando c'è da fronteggiare la “grana sicurezza” bidelli con la pistola quando si tratta di provvedere alle tutele dei lavoratori. Una delle contraddizioni più evidenti degli ultimi tempi sono stati i famosi 80 euro dati alle forze di Polizia provvedimento che non ha riguardato le Polizie Locali.

Il problema risulta ancor più evidente nelle grandi città rispetto ai piccoli centri, dove a tutti gli effetti la Polizia Locale svolge un ruolo primario nella prevenzione e repressione della micro criminalità. Per esempio a Torino la Polizia Municipale ha una media di 100 – 120 arresti all'anno, migliaia di denunce a piede libero, 600 – 700 identificazioni annuali, indagini complesse, intercettazioni telefoniche, intercettazioni ambientali, custodie cautelari, analisi forensi. Questi numeri non vengono mai molto evidenziati dalle amministrazioni in quanto sarebbe una implicita ammissione che tale comparto svolge attività di Polizia. Al contrario si preferisce porre l'accento su tematiche quali i divieti di sosta, i rilievi di sinistri stradali o le contestazioni alle violazioni dei regolamenti comunali.

Nella società vi è una crescente domanda di maggior sicurezza, specie in un periodo storico in cui il terrorismo di matrice islamica ha fatto elevare tutti i livelli di allerta. Ma la sicurezza non si assicura solo con i reparti speciali antiterrorismo o i servizi segreti, si garantisce anche con personale in divisa che pattuglia le strade e tutti i luoghi di aggregazione in chiave preventiva.

Non è raro assistere a pattuglie miste di Polizia, Carabinieri e Polizia Locale che vigilano insieme gli obiettivi sensibili. Deve far riflettere che in tale configurazione dovesse mai capitare qualcosa, ai poliziotti locali non sono riconosciute le stesse tutele in materia di infortunio e morte. Le stesse dotazioni sono spesso differenti e così in una pattuglia mista per un determinato servizio la Polizia ha in dotazione il giubbotto antiproiettile mentre i vigili sono in divisa ordinaria giacca e cravatta. Ci si chiede se il terrorista in caso di conflitto a fuoco farebbe delle differenze tra le divise (ed in Francia si è visto che non fanno alcuna differenza in quanto a Charlie Ebdo furono proprio uccisi due poliziotti locali).

Stesso ragionamento per i servizi di ordine pubblico durante le manifestazioni o allo stadio quando è possibile vedere Vigili in divisa quasi da rappresentanza vicino a Poliziotti in tuta antisommossa come a dire che eventuali sassate possono avere effetti differenti a seconda di chi colpiscono.

Spesso si sente dire che le Polizie Locali vogliono “scimmiottare” la Polizia “vera” e che al massimo le prime possono essere considerate “polizie di serie B”.

Questa manifestazione chiede proprio al Governo di decidere una volta per tutte cosa si aspetta da questi lavoratori. La categoria è pronta ad accettare qualsiasi decisione pur di aver chiaro quali sono i compiti ed i ruoli.

Se non si è considerati forze di polizia ma semplici “guardie comunali” che debbono svolgere compiti amministrativi, allora si dovrà porre fine a tutti i servizi congiunti con Polizia e Carabinieri, e non si dovranno più utilizzare i Vigili nelle campagne elettorali (sembra essere l'unico periodo in cui i politici si ricordano di questo comparto) per promettere alla cittadinanza maggior sicurezza. La categoria è pronta a restituire manette e pistole in cambio di turni di lavoro “comunali” (non più notti e domeniche) anche se ciò comporterà una piccola diminuzione dello stipendio.

Viceversa se il Governo pensa che la professionalità di 60.000 uomini possa concorrere alla sicurezza dei cittadini su tutto il territorio nazionale allora dovrà riconoscere alla categoria le qualifiche che oggi mancano e farli rientrare nella legge 121 con tutti gli oneri ed onori previsti.

Raramente si è assistito ad una categoria di lavoratori che protesta per non essere lasciata nel limbo, normalmente i lavoratori protestano perché hanno delle rimostranze per ottenere di più, in questo caso invece la protesta lascia la possibilità al datore di lavoro (lo Stato) addirittura di “togliere” purché si decida se si è “carne” o “pesce

Il Pride della categoria deriva proprio da questo, “diteci cosa volete da noi e dateci i mezzi per poterlo fare, altrimenti toglieteci qualifiche e soldi e fateci fare gli impiegati amministrativi che è il nostro attuale inquadramento contrattuale” è il mantra che ogni Civic, Ghisa o Pizzardone ripete oramai da anni.

Renzi ama twittare con l'hashtag #lavoltabuona, il popolo delle divise di serie B il 13 sarà a Roma proprio per ricordare al Governo che la misura è colma, nella speranza che sia davvero la “volta buona”.

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