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Cronaca Internazionale
Ormai e' tardi
Ormai è tardi non è solo un refrain di una famosa canzone di Vasco Rossi ma è la triste realtà del nuovo ordine mondiale che si va prospettando per i prossimi anni
Articolo di Mauro Voerzio
Pubblicato in data 04/10/2015

L'intervento della Russia in Sirya non è che l'ennesimo colpo dello Zar di Mosca, colpo che rischia di accendere un conflitto di proporzioni bibliche tra il mondo occidentale e quello Islamico. La Russia necessita di guerra quanto qualsiasi Stato democratico necessita di pace, negli ultimi 15 anni, cioè il regno di Putin, la Russia è sempre stata in guerra, prima in Cecenia dove sono stati commessi incredibili massacri, poi in Georgia e ultimamente in Ucraina. Ad ogni passo non è mai corrisposta una ferma risposta delle democrazie occidentali ma al contrario sempre segnali di debolezza, debolezze palesate in maniera evidente dall'Europa e nell'ultimo decennio (quello di Obama per intendersi) anche dagli Stati Uniti.

Coloro che conoscono la psicologia di Putin sono anni che ammoniscono l'occidente, hanno avvertito più di una volta che se il nuovo Zar non viene contrastato diventa sempre più famelico ed il delirio di onnipotenza che oramai lo divora, cresce sempre più.

Ad ogni "deeply concerned" del mondo occidentale pronunciato ogni qualvolta la Russia ha fatto carta straccia del diritto internazionale, Putin ha sempre risposto con nuove bombe e missili sulle città, tanto che anche Mogherini & Company ora preferiscono far finta di credere alle bugie dei canali televisivi russi o alle dichiarazioni di Lavrov pur di non dover mettere in campo delle serie politiche di contenimento che non siano le ridicole sanzioni.

Il discorso all'ONU è stato forse l'atto finale del vecchio mondo, quello dove l'America (pur con tutte le sue contraddizioni) aveva evitato con il suo peso politico-militare conflitti globali di vaste dimensioni. Nel discorso all'ONU abbiamo visto due visioni del mondo diametralmente differenti (e non potrebbe essere altrimenti visto che Obama e Putin sono due personaggi agli antipodi). Un Obama che si richiamava ai valori della politica e della democrazia, un Putin freddo e deciso che ribadiva che il mondo si controlla con la forza e che non ci sono spazi per filosofia e illuminismo.

Non sorprende quindi che la Russia abbia iniziato i bombardamenti contro le postazioni dell'FSA (addestrato e foraggiato dall'occidente) e non contro l'ISIS. Questa mossa non ha alcuna pretesa di strategia militare, si è trattato solo di un altro schiaffo gratuito per Obama. E' come se Putin avesse detto dopo solo dodici ore dal loro incontro "io faccio ciò che voglio e non ho certo paura di te"

Settimana scorsa il premier Israeliano è volato a Mosca per incontrare Putin ed anche questo è il segnale che il nuovo ordine mondiale non prevede più l'America come leader. Oggi anche Merkel ed Holland hanno incontrato Putin per parlare di Siria, insomma, la nuova agenda mondiale è dettata dal capo del Cremlino.

La Russia ha messo in evidenza le debolezze dei sistemi democratici, fatti di diritti civili e di libertà religiose, di rispetto delle minoranze e di libertà di stampa. Il sistema Russo è invece modellato per frantumare tutto quanto si frappone tra lui ed il raggiungimento di un obiettivo. Vogliono la Siria, bombardano le città con bombe a grappolo e fanno decine di vittime tra i civili. Si provi solo a pensare se la stessa cosa la facesse un caccia Italiano... probabilmente verrebbero richieste le dimissioni del Governo. Invece in Russia basta che la TV si Stato dica che si tratta solo di illazioni e che i filmati sono materiale della propaganda Americana e tutto è giustificato, quel massacro non è mai avvenuto. Hanno bombardato Homs che da più di un anno è sotto l'FSA (e non controllata dall'ISIS) e cosa fa la TV russa ? Mostra una cartina della regione ritoccata con photoshop ed ecco che per magia Homs è una città caposaldo dell'ISIS.. semplice no ? E se qualche giornalista trova il coraggio di contraddire esiste sempre il metodo Politkovskaya o il metodo Nemtsov.

Nelle prossime settimane sentirete parlare sempre di meno di profughi Siriani che fuggono da Assad, il problema tenderà a scomparire. Le informazioni che leggeremo sui giornali avranno come fonte la TASS e Marc Innaro (corrispondente RAI da Mosca) diventerà una specie di oracolo della verità. Tutto ciò che sarà contrario alla dottrina di Mosca sarà bollato come propaganda Yankee e poco alla volta anche in Europa si comincerà ad apprezzare il magico mondo russo.

Tra poco tutti si saranno scordati che Assad ha iniziato a massacrare il suo popolo nel 2011 quando l'ISIS quasi non esisteva bombardandolo anche con armi chimiche, al contrario diventerà colui che può salvare l'Occidente. Le conclusioni dell'indagine sull'abbattimento del volo MH17 nei cieli dell'Ucraina perpetrato dai russi nel luglio 2014 occuperanno solo qualche riga su qualche giornale di provincia in ottava pagina e ci sarà anche lì chi dirà che si tratta solo di propaganda perché in fondo quell'aereo si è autodistrutto da solo.

Ormai è tardi ma ce lo siamo voluti noi, Italia in primis che ha sempre strizzato l'occhio ai dittatori, agli uomini forti che non vanno bene a casa nostra ma che sono tanto apprezzati se arrivano da Mosca. Non si vedranno per le strade Italiane i cortei come durante la guerra in Iraq, le bandiere della pace sui balconi ed i girotondi di Nanni Moretti, non si vedranno perché (specie per la sinistra Italiana) i morti non sono stati mai tutti uguali e se un bambino irakeno morto sotto le bombe Yankee era un martire, un bambino Siriano morto sotto le bombe di Putin è un danno collaterale accettabile.

Oramai è tardi perché le coscienze dell'occidente si sono sopite da tanti anni, la capacità di ragionare sugli eventi è scomparsa ed in particolar modo è scomparso quel sentimento di repulsione verso coloro che un tempo avremmo chiamato criminali di guerra. Oggi tutto è rapido, tutto è fugace e le immagini di corpi sbrindellati sono solo lo spiacevole intermezzo TV prima di una partita di calcio o di Xfactor.

All'alba di un nuovo ordine mondiale e di conseguenza di un nuovo mondo rimane la magra consolazione che dai drammi della storia prima o poi se ne esce e si ricomincia a costruire una nuova società che porterà nuovamente benessere e felicità alle persone. Purtroppo prima di arrivare a quel momento dovremmo aspettare qualche anno e passare tra indicibili sofferenze perché oggi le lancette della storia sono state riportate al 1938 e noi Italiani stiamo facendo lo stesso errore di allora.

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