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Politica Internazionale
Italia, la Libia d’Europa
Nel domino Internazionale l’Italia in Europa gioca la stessa partita della Libia
Articolo di Mauro Voerzio
Pubblicato in data 14/06/2015

In questi giorni l’argomento di politica internazionale che tiene banco in Italia è la questione migranti. Abbiamo sentito le più svariate posizioni da chi li vuole accogliere senza se e senza ma a chi vorrebbe affondare i barconi se non addirittura operare un’operazione militare direttamente sullo coste libiche.

Nella maggior parte dei casi tali affermazioni non scaturiscono da approfonditi ragionamenti di geopolitica ma più semplicemente da interessi elettorali e già questo dovrebbe allarmare gli Italiani circa la qualità della nostra dirigenza politica.

Il rifiuto dell’Europa per un aiuto concreto dell’Italia era già noto a marzo 2015 quando il premier Renzi si era recato a Mosca nel tentativo di rompere l’isolamento della Russia. In tale occasione non mancarono le critiche del Presidente Tusk (polacco) e dei Paesi Baltici. Allora gli rispondemmo che l’Ucraina non era un problema dell’Italia ed è ovvio che gli stessi oggi rispondano che la Libia non è un problema loro.

Già questo da solo testimonia la pochezza di visione politica dei nostri governanti incapaci di avere un orizzonte che vada aldilà della prossima scadenza elettorale.

Infuriano intanto le polemiche sulla chiusura dello spazio Schengen (tra l’altro richiesto proprio da noi) con la Francia che schiera la polizia al confine e non permette ai migranti di lasciare l’Italia, stessa cosa stanno facendo gli altri Stati nostri confinanti, una soluzione che era talmente ovvia e che segnalai quando parlai mesi addietro dell’Italia come un grande centro di accoglienza naturale che vede i suoi cancelli a nord sulle alpi.

Proviamo però ad immedesimarci in un Tedesco (per esempio)  …

Cosa vedo io tedesco da Berlino ??

Vedo che i soldi delle mie tasse vanno in Italia per il progetto Mare Nostrum e che vengono poi utilizzati da Carminati e la sua cricca romana in un sistema mafioso dove tutti ingrassano meno che i migranti.

Secondo, vedo l’Italia come gli Italiani vedono la Libia, cioè se sono tedesco mi chiedo come non riescano gli Italiani a contenere le partenze verso gli altri paesi Europei, contenimento che è previsto dal trattato di Dublino che abbiamo firmato nel 2011 (Pacta Sunt Servanda)

Se sono un tedesco vedo l’Italia come la Libia e a questo punto è ovvio che l’utilizzo dell’esercito nei nostri confronti diventa ovvio, d'altronde noi pensiamo la stessa cosa nei confronti della Libia, una specie di gioco del domino delle responsabilità.

Poi vedo un’altra cosa, tipica dei furbetti Italiani, il trovare un escamotage su come aggirare la legge anche quando questo escamotage è illegale. Noi accogliamo i migranti ma ci sono ordini delle varie Prefetture per non fotosegnalare questi clandestini e tale procedura li permette di aggirare il trattato di Dublino. Ma tutto ciò è illegale in quanto la legge Bossi/Fini obbliga le forze di polizia secondo precise procedure a dare una precisa identità ad una persona sconosciuta.

Sempre se sono un tedesco sento in tutti i TG Italiani che ripetiamo come un mantra che il 90% delle persone arrivate in Italia non vogliono stare in Italia ma proseguire il viaggio verso il nord Europa. A questo punto mi chiedo come mai l’Italia dovrebbe tenersene una quota inferiore al 10% mentre ad esempio la Germania dovrebbe assumerne oltre il 30%, Germania che già oggi ha un numero doppio rispetto l’Italia di rifugiati politici.

Al termine di queste riflessioni mi sono fatto un’idea e cioè che agli Italiani continua a piacere la formula partenopea di “Chiagne e Fotti” e pertanto se verranno ancora a chiedermi aiuto, con la stessa volgarità del detto gli mostrerò il mio bel dito medio e gli risponderò “fottetevi”.

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