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Politica Internazionale
La tempesta perfetta
Quali scenari si aprono alla luce dei recenti fatti internazionali?
Articolo di Mauro Voerzio
Pubblicato in data 21/04/2015

Ciò che sta avvenendo in questi mesi la si può definire la tempesta perfetta per l’Europa, ci si può chiedere se questa tempesta si sia sviluppata autonomamente o se sia stata creata artificiosamente ma di certo comporterà nei prossimi mesi a degli stravolgimenti internazionali.

E’ chiaro a tutti oramai che la Russia da qualche anno a questa parte ha puntato su un nuovo modello di guerra ibrida ed ha il chiaro e dichiarato scopo di ridisegnare i confini e le alleanze nel vecchio continente.

Intanto nel sud del mondo si è sviluppato un virus chiamato ISIS, un virus che a detta di molti non ha una virulenza micidiale (si parla di circa 25.000 uomini affiliati) ma che se lasciato libero di riprodursi aumenta le sue potenzialità. Nessuno sembra intenzionato a mandare a morire propri soldati nelle sabbie dei vari deserti e i bombardamenti si stanno rivelando inutili se non dannosi.

Lo stesso scenario si potrebbe riprodurre nel quadro libico in questa operazione paventata dalla UE per controllare le coste e non far partire i barconi dei migranti. Senza una operazione di terra è tutto inutile e politicamente nessuno vuole sporsi a tale rischio.

I governi Europei sono divisi tra di loro e divisi al loro interno, l’Italia ne è un esempio lampante dove all’interno del Parlamento anche di fronte ad una situazione internazionale sempre più complicata i partiti centellinano le loro parole in base al ritorno elettorale che ne possono avere.

Tutti ora chiedono all’Europa di intervenire, anche coloro che normalmente chiedono l’uscita dell’Italia dall’Europa (ci sarebbe da ridere se la situazione non fosse grave), ma l’Europa come sempre divisa e con un occhio sulla finanza, molto probabilmente prenderà solo qualche decisione di facciata ma nulla di netto e risolutivo. D'altronde come biasimare Stati come la Polonia e i Paesi Baltici che si sono sentiti dire dai politici Italiani che per loro era più importante l’import / export con la Russia rispetto le richieste di sovranità nazionale e sicurezza ??

Si deve inoltre tener conto che i membri Europei dell’est hanno in prospettiva una invasione di profughi dall’Ucraina, un’invasione di migranti ben superiore a quella che attualmente investe l’Italia dal nord Africa. Se la situazione di guerra ibrida dovesse permanere lo Stato Ucraino collasserà economicamente ed ovviamente comporterà importanti flussi migratori versi i paesi vicini. Se invece la Russia dovesse conquistare militarmente altra parte di territori Ucraini ci sarebbe un flusso ancora maggiore, una specie di esodo verso l’Europa non tanto dovuto a motivi economici (anche quelli) ma in particolare per motivi di sicurezza. Gli Ucraini che hanno combattuto questa guerra e tutti quelli che l’hanno supportata sarebbero immediatamente epurati dal nuovo sistema così come già accaduto in Cecenia e Georgia, è ovvio che tutte queste persone per vedere salva la propria vita e quella dei loro famigliari verrebbero in Europea chiedendo asilo politico.

Un’Europa divisa politicamente che fatica a uscire dalla più grossa crisi economica del dopoguerra e con il problema di centinaia di migliaia (se non milioni) di profughi provenienti dal nord Africa e dall’Ucraina ,sarebbe un bocconcino irresistibile per le mire espansionistiche della Russia di Putin che non ha mai fatto mistero di puntare a ricreare “almeno” l’Unione Sovietica se non a creare un Impero (come si auspica Dugin) da Lisbona a Vladivostock.

E’ chiaro che alla Russia la situazione medio orientale fa estremamente comodo e a differenza delle democrazie malate dell’Europa non ha il problema delle divisioni interne, esiste un suolo uomo al comando che detta la linea senza alcuna opposizione..

Tralasciando le parole di circostanza che l’Europa dovrebbe avere una linea comune sull’Ucraina in quanto in Ucraina si combatte per gli stessi principi fondanti l’Unione Europea, principi ripetutamente traditi dalla stessa UE a favore degli interessi finanziari, l’Europa dovrebbe a questo punto decidersi ad avere una posizione netta e decisa proprio per la sua sopravvivenza, sempre che interessi ancora alla maggior parte degli Stati che la compongono che negli anni a venire questo format esista ancora.

Certamente l’Italia si sta mettendo nella stessa situazione Ucraina con una guerra alle porte e con il problema degli immigrati da gestire. Ci si dovrà abituare ai comunicati di “Deeply Concerned” che spesso abbiamo udito in Ucraina e alle promesse di aiuto che non si traducono mai in pratica. Forse a quel punto la nostra classe politica capirà gli errori commessi e che la mancanza di visone del futuro porta a percorrere strade oscure ed inesplorate che spesso conducono a veri e propri disastri.

C’è da augurarsi che anche gli Italiani si sveglino dal loro torpore e la smettano di comportarsi come topolini dietro il pifferaio magico di turno, che inizino a riutilizzare la testa e la smettano di parlare per slogan e più che tutto che sappiano proporre una classe dirigente degna di questo nome che abbia una visione sul futuro di questo paese che ricordiamo ha dato i natali ai più illustri personaggi della Storia e che per 2.000 anni ha saputo distinguere il ruolo tra giullari di corte buffoni e saltimbanchi con quello delle classi dirigenti.

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